Il 41 bis


 La ratio di questo articolo “bis” è tenere al carcere duro alcuni particolari criminali, quali mafiosi e terroristi. Per carcere duro non s’intende la palla al piede tipo i film sul Conte di Montecristo, ma essere sorvegliati in modo da non avere contatti con l’esterno. Il detenuto può ricevere, ovvio, l’avvocato; ma l’avvocato che facesse da tramite con altri delinquenti commetterebbe un reato gravissimo. Lo stesso per i parenti.

 L’art. 41 bis non è dunque una pena “afflittiva”, è una misura di sicurezza. Tenere Matteo Messina Denaro al 41 bis significa impedirgli di fare quello che allegramente fece per trent’anni: incontrare Questo o Quella, e dirigere operazioni mafiose e delinquenziali.

 Attenti qui: MMD è un criminale con non so quanti crimini sulle spalle, però sa di esserlo, e riconosce, più o meno implicitamente, lo Stato. Invece terroristi e anarchici non pensano di star commettendo un reato, e soprattutto non riconoscono lo Stato, anzi lo vogliono esplicitamente dissolvere.

 La parola ἀναρχία compare in Erodoto, Eschilo, Senofonte, tutti del V secolo a.C., e significa senza ἀρχή, cioè senza autorità politica. Gli anarchici moderni, dal XVIII secolo, ritengono che lo Stato sia causa di mali personali e sociali, e reprima la libertà personale. Perciò lo vogliono abbattere. Lunghissimo sarebbe l’elenco dei sovrani e governanti uccisi o comunque colpiti da anarchici, e ve ne cito solo alcuni più noti: Napoleone III; Elisabetta detta nei film Sissi; un re di Serbia; lo zar Alessandro II; due presidenti USA e uno francese; Umberto I re d’Italia… eccetera.

 Ebbene, l’anarchico, quando ammazza imperatrici e re e presidenti, non crede di commettere reati, ma di star affermando le sue idee, eliminando il potere attraverso l’eliminazione dei governi o dei loro simboli. Francamente ci vuole molta faccia tosta per credere che vada lasciato comodo a mettere bombe e sparare alla gente. Va, al contrario, tenuto in galera; egli penserà di avere ragione, ma abbiamo ragione anche, molto di più noi, e ce l’ha lo Stato. È comunque fuor di dubbio che non ci sono delitti giustificabili in nome di filosofie o ideologie varie.

 Di fronte allo sciopero della fame, non so cosa dica la legge, e se lo scioperante possa essere obbligato ad alimentarsi, oppure venire alimentato medicalmente. Mi illuminino gli amici avvocati.

Ulderico Nisticò