Se bastasse scrivere una legge, l’Italia sarebbe il non plus ultra dell’onestà; invece c’insegna Tacito che “più uno Stato è corrotto, più leggi si fanno”. Se il Codice degli appalti bastasse…
E invece gli imbrogli continuano, e si aggiunge burocrazia a burocrazia; e un imprenditore passabilmente corretto viene tartassato da adempimenti noiosi e costosi. I meno corretti o disonesti, se ne impipano.
Attenzione: i corrotti possono anche essere mafiosi, ma non sono tutti e solo mafiosi: quindi che uno presenti un’autocertificazione antimafia, non sposta un bel niente. A proposito, basta giovarsi di un’altra delle decine di migliaia di leggi italiane, e a nessuno si può negare l’autocertificazione, il che a me pare ridicolo.
E nemmeno è vero che la colpa di tutto sono i subappalti, se a costruire il Morandi a Genova, poi miseramente crollato, è stata una ditta di altissimo livello, che però se ne fregava del ferro e del cemento.
E i subappalti, alla fine, se corretti, possono dare piccoli lavori a chi per natura è escluso da quelli grandi.
Che farei, io? Beh, semplicissimo:
- Ogni appalto deve essere condizionato a precise date di inizio e di conclusione.
- Chi non è in grado di fare presto e bene, se ne stia a casa.
- I passaggi burocratici, devono essere rapidissimi: si può fare, basta lavorare sul serio.
- Rinvii, possono essere ammessi solo in caso di forti terremoti o maremoti.
- Chi non termina i lavori nel tempo stabilito, perde l’appalto senza possibilità di ricorrere a nessun TAR e roba del genere.
- I soldi a disposizione devono essere stabiliti senza alcuna speranza di ripensamenti in corso d’opera.
- In caso di minacce mafiose e non, presidiare il territorio con il colpo in canna.
- Per ogni sgarro, galera senza arresti domiciliari.
Attenzione: a che serve, tutto questo? Alla deterrenza, cioè a spaventare anche i mafiosi, ma soprattutto gli avventurieri dell’appaltino e gli imbroglioncelli del ribasso.
A proposito: se uno si presenta con un ribasso del 40, anche del 30%, va arrestato subito, e mandato a scavare in miniera, all’antica.
Ulderico Nisticò