Il collaboratore dentro e il boss fuori


Sembra un’enciclica papale,ma è ciò che sta accadendo di fatto in Italia. Continuano a spalancarsi le porte delle carceri per i boss di mafia.
E’ stata la volta di Pasquale Zagaria, uno dei soggetti più temibili del clan dei Casalesi, operante in diverse zone d’Italia, un po’ come il COVID 19.
Questo virus sta cominciando a piacere un po’ a troppi delinquenti incalliti, quasi da far sorgere il dubbio più che legittimo di una messa in atto di un piano ad hoc in favore delle mafie ,per annientare il lavoro delle Procure Antimafia, con provvedimenti inoppugnabili , senza poter battere ciglio insomma ,perché assunti in ossequio al dettame della legge, sia pur emergenziale.

La cosa curiosa che noto dal mio punto di vista di legale di pentiti di mafia, è che ,costantemente se da una parte c’è un boss che sta male e dunque viene per ciò stesso scarcerato e allocato ai domiciliari per motivi sanitari legati all’epidemia in atto, dall’altra il pentito che l’accusa, sia pur malato continua, suo malgrado a marcire in carcere-
Anche per il Sig. Zagaria ,infatti, chi lo accusa, difeso da me ,giace in carcere con una fibrosi cistica che lo costringe a stare sotto effetto di flebo e punture chiuso in cella, quasi che il COVID 19 non possa degnarlo di una visita come al boss che ha accusato, evidentemente prediligendo il virus altri organismi di certo più accoglienti e recettivi.

Idem per il Boss Iannazzo Vincenzino, nell’Operazione” Andromeda”, l’unico pentito contro il clan omonimo lametino, giace dentro le patrie galere, anche lui in ossequio al medesimo principio.
Insomma tra ergastolo ostativo che legittima richieste di permesso premio e covid 19,qui si rischia di mandare a gambe all’aria, anzi a “mani in alto” la giustizia italiana ,anziché chi dovrebbe farlo.
Per non parlare dei vari Bonura di Cosa Nostra, Giuseppe Sansone, Ottavio Galati per il quale è stata persino scomodata la Corte Costituzionale!

Spero tanto che alla fine di questa emergenza si veda cambiare qualcosa di serio e grosso, personalmente mi schiererei col Generale Pappalardo, mente grandiosa e uomo di pregio culturale e valore assoluti.
Non mi sento Italiana come ci vorrebbe il Sig. Conte che in conferenza stampa ieri ha fatto sentire gli italiani, almeno me di sicuro, come dei bambini sculacciati che meritano ancora di stare faccia a muro sol perché son piccoli e non capiscono!
Finora era stato detto non si esce se non per estrema necessità.

Ora si dice “Puoi uscire, ma solo per estrema necessità, altrimenti la colpa è tua se il coronavirus ricomincia a rompere le scatole!”
Mi auguro che tutti capiscano la gravità di quello che è successo ,che sta succedendo e che potrà succedere se non si ferma questa macchina distruttiva e se non si cominciano a sistemare le cose per bene e con ordine.

Dicono che bisogna stare a casa e fare attività fisica, mantenendo l’igiene domestica.
Sembra uno slogan fatto per i malavitosi ,non per gli Italiani: loro vanno a casa, ci restano, di certo si muoveranno più che in carcere e qualcuno provvederà per loro a fare piazza pulita di tante cose, in primis dei provvedimenti di carcerazione che sporcano l’ambiente.
Questa Italia non mi piace affatto!

Avv. M. Claudia Conidi