Il Comitato scrive a Salvini…


 …in quanto ministro delle Infrastrutture, e quindi responsabile anche della Trasversale. Ministro da un mese, non può sapere che il primo annuncio venne dato nel 1968… e del resto, egli sarebbe nato cinque anni dopo; io dovevo compiere 18 anni, ed ero ancora al Liceo. Come passa il tempo!

 Dal 1968 a oggi, informa il Comitato, siamo sì e no al 30% di strada effettiva; e nemmeno al 100% di progetti, se per progetti non s’intendono disegnini ma cose serie e finanziate. Pertanto, siamo di fatto a un altro 15,20%; altro che 100!

 Decida il lettore se è una cosa più scandalosa o più ridicola; senza dimenticare la pagliacciata dello svincolo di Argusto, dono di Soriero al vento e alla pioggia, e al nulla.

 Siccome Salvini è anche vicepresidente del governo di destracentro, io mi aspetto che faccia cose di destra, e il meno possibile di centro; cioè dia ordini e ne pretenda l’esecuzione, impipandosene di cervellotiche proteste e richieste – ma guarda tu! – di altri svincoli. E tappandosi le orecchie di fronte a ideone alla calabrese maniera, tipo “ma sarebbe meglio… ”, e via con le utopie di quadratura del cerchio, in cui la Calabria eccelle dai tempi di Pitagora e prima. Io voglio la strada, non la felicità universale; e l’ottimo è sempre nemico del bene.

 E voglio la strada prima che, per sopraggiunti limiti di età, debba percorrerla guidando personalmente, cioè non mi neghino la patente.

 Quanto agli altri lavori pubblici, e in particolare la 106, lo stesso: e qui si vedrà se il ministro ha il polso. Il ponte? Ma lo si faccia, e subito. E se capita un terremoto? Beh, ragazzi, nel libro dell’Apocalisse si prevedono disgrazie ben peggiori; anzi, secondo i Maya, dovevamo tutti essere morti dal 2012, e invece siamo tutti più o meno in vita.

 I lavori pubblici sono tutti un bene in sé, fossero anche costruire di nuovo la Torre di Babele, che fu sì la cosa più inutile della lunghissima vicenda umana… però è da allora che campano i professori di lingue e gli stampatori di vocabolari! La fece un discendente di Caino, perché, anche se ad Abele fossero nati dei figli, con i suoi miti pronipoti non avremmo avuto nemmeno un pagliaio. Vi piace questa lezioncina di filosofia della storia?

 Desidero anche il ponte; ma, nella veste di presidente onorario, voglio, e subito, la mia Trasversale.

Ulderico Nisticò