Il consenso al Governo, e la Calabria


Metto le mani avanti con due esempi storici:

1. Napoleone ebbe il consenso del 90% dei Francesi e di gran parte degli Europei istruiti: Hegel lo definì “Lo Spirito assoluto a cavallo”. Quando venne battuto a Lipsia e a Waterloo il consenso venne meno, anche se la pochezza dei suoi successori consentì la sopravvivenza di un partito bonapartista che nel 1849 tornò al potere.
2. Mussolini ebbe il consenso attivo o acquiescente di almeno due terzi degli Italiani, finché il nemico non sbarcò in Sicilia, e il consenso venne meno, tranne i fedelissimi di allora e di poi.

In entrambi i casi, il consenso non si esprimeva con elezioni regolari, ma con la forma del non dissenso. La maggioranza (sia pure “contrattuale”) che sostiene Conte è uscita da un successo elettorale pesante, e gode delle simpatie popolari; ha un’opposizione evidente da parte di alcuni intellettuali e altri illustrissimi Personaggi, ma il 4 marzo ha dimostrato che, sulle urne, gli illustri Personaggi e gli intellettuali hanno influenza quasi zero. Anche Macron è dato al 29%, cioè a meno 71; e la Merkel si regge con uno spillo.

Secondo un ragionamento che dal 2007 circola in bocca a Personaggi e intellettuali, il popolo deve fare sacrifici oggi in vista di una rosea felicità futura; dal 2007 al 2018 passano anni undici, e abbiamo visto solo sacrifici, disoccupazione, giovani senza speranza. Il popolo ha palesi ragioni per ridere degli intellettuali e tecnocrati.
I tecnici con tre lauree, e che non sbagliano mai un congiuntivo: nelle loro dotte mani, l’Italia conta cinque milioni di poveri assoluti! Come diceva Platone, i tecnici devono solo eseguire, mai comandare!

Secondo un altro bel ragionamento, l’Italia e la Grecia si devono riempire di clandestini in nome di una solidarietà europea che nessuno ha mai veduto manco da lontano. Il popolo non si convince che i giovanotti alti due metri mostrati dalle tv siano, secondo le medesime tv, “Donne incinte e minori non accompagnati”.

Insomma, il consenso non si dà con la ragione ma con la coscienza. La ragione può essere ingannata, e quasi sempre lo è, la coscienza mai. Meno che meno la pancia, se è vuota, e non vale spiegarle che prima o poi mangerà.

Per chi segue i particolari di cronaca, in vero, il Governo ha i suoi problemi, i suoi guai, i suoi piccoli o grandi contrasti interni. Ma i più queste cose nemmeno le sanno, e, fin quando le cose non dovessero precipitare, il consenso è destinato a restare o crescere.

Perciò gli oppositori – partiti intellettuali Personaggi – stanno sbagliando smaccatamente l’atteggiamento il linguaggio: più parlano male di Conte e soci, più gli portano voti. ; e non vi dico sui social, a colpi di parolacce e ingiurie da bassifondi del porto. Non mi fate fare troppo solenni Esempi. Qualcuno a sinistra se ne sta accorgendo, come Emiliano e De Luca…

Poi c’è una professoressa di Crotone che assegna un tema antisalvini. Ahahahahah. A parte che è scorretto sul piano deontologico, doveva trovare me suo allievo, e l’avrei fatta ballare il tip tap sulla cattedra! Non scherzo: agli esami di Stato del 1968, quando il presidente di commissione mi chiese a bruciapelo “Ma secondo lei, di chi è la colpa della Seconda guerra mondiale?”, io, con faccia scandalizzata da una così ovvia questione, “Ma degli Inglesi, naturalmente”. Si chiamava Drago (nomen, omen!) ed era un uomo di squisita cultura (e, ma me ne accorsi dopo, d’accordo con me!): figuratevi cosa avrei fatto a una professoressa in sindrome post 4 marzo e seguenti legnate!!!

Bene. Però, attenzione: pure Napoleone era lo Spirito assoluto e Beethoven gli dedicò l’Eroica, pure Mussolini era al sommo dell’approvazione nazionale e internazionale; e caddero lo stesso. Così, vorrei avvertire…

In Calabria, 5 stelle e Lega hanno ottenuto straordinari risultati, il 4 marzo. Ma la Calabria è l’ultima d’Europa o giù di lì, e ciò per colpa di questi incapaci e loro assessori ed eredi: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra).
Se alle prossime regionali mi dovessero candidare uno di costoro e loro assessori ed eredi, un consenso lo perdono sicuramente: il mio!

Chiudo con un monito a un altro Personaggio improvvisamente loquace. Nel S. Vangelo c’è scritto: “Non è l’uomo per la legge, ma la legge per l’uomo”, soprattutto se è il popolo italiano.

Ulderico Nisticò


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