Il Consiglio lo voglio io


Tutti a volere il Consiglio dei ministri sotto casa: la Calabria non perde mai l’occasione per fare una figura di sterco!

Noi Calabresi abbiamo un’infinità di guai, che qui, molto sinteticamente, elenco:

– una sanità che, mentre assorbe risorse immani, rende pochissimo; senza scordare il mangia mangia;
– strade e ferrovie vecchissime; e le nuove sono anche peggio, vedi Germaneto;
– un porto di Gioia Tauro in palese cachessia;
– territorio dissestato, come si vede alla prima pioggia;
– scarsa produzione di tutto;
– prevalenza di stipendi e pensioni;
– turismo lasciato in mano ad avventurieri, e comunque utilizzato al 20% delle sue potenzialità;
– immagine negativa, soprattutto per colpa della cultura regionale ufficiale e ben pagata;
– mafia;
– varie ed eventuali.

In una terra seria, ci sarebbe la fila a sottoporre al Governo questi e altri problemi. Ci vorrebbe una folla di deputati, senatori, consiglieri, sindaci, giornalisti, scrittori, professori, ecclesiastici; e ognuno con il suo bravo foglio di carta da lasciare a Conte perché provveda urgentemente a qualcosa. Ci vorrebbero carabinieri e questurini a controllare l’afflusso di questi e altri portatori di serie istanze.

E invece, cosa leggiamo e cosa sentiamo? Che la Calabria litiga al grido di “il Consiglio dei ministri è mio e me lo gestisco io”. Catanzaro dice di essere il capoluogo; Lamezia, che sta al centro; Serra, che ha san Bruno; Paola, che ha san Francesco…
Accidenti, finalmente si ricordano di san Francesco e del quinto centenario della canonizzazione, del quale finora se ne sono fregati in altissimo grado!

E ancora non sono scese in campo le località che possono vantare, Wolf e Mosino alla mano, lo sbarco o il reimbarco di Ulisse: Copanello, Catanzaro Lido, Amendolara, Crotone, Gizzeria, Sant’Eufemia, Nardodipace: ve lo giuro, anche Nardodipace a 1000 mt. slm!

E Pizzo? A Pizzo non hanno forse fucilato Murat? E da quelle parti non nacque san Gennaro? Però, ora che penso… che ne dite una riunione a Soverato? Siamo o non siamo la Perla dello Ionio?
La Calabria è piccina piccina, provinciale, e campa di misera superbia: Mio nonno era barone… e poi c’è la Nonna baronessa di tutti, la Magna Grecia. E tutti sono più Magna Grecia del paese vicino! E, stando alle gloriole locali, in Calabria ci furono più vescovati e vescovi di tutti i Concili Ecumenici della storia nessi assieme E stanno ancora berciando su dove e quando venne Callisto II che in verità non venne mai.

Adesso, ai Calabresi non importa di cosa farà il Governo e se la farà, ma se il Governo si riunirà a Piscopìo o a Papanice, per poterlo raccontare nei secoli! E dimostrare, documenti d’archivio esibiti, che Papanice è più importante di Piscopìo.

Io spero invece che il Governo, riunendosi dove gli pare, se ne strafreghi di chiacchiere e vanterie e piagnistei, e vada avanti a decreti di immediata attuazione.
Ragazzi, alla Calabria bisogna fare del bene non solo senza i Calabresi, ma contro i Calabresi. Forza, Conte, dovunque lei si voglia riunire!
Ah, dimenticavo: tra sei mesi, il Governo torni a controllare.

Ulderico Nisticò


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