Il Gagini, ma senza Soverato


Importante convegno sul Gagini, organizzato… alla fine, organizzato dal Touring Club (presidente Bianco) e dalla Parrocchia di Soverato Superiore (don Giorgio Pascolo); nessuna notizia della Proloco (Pietro Melia), che pure risultava sulla locandina; e invano è stato atteso il pur annunziato sindaco (Ernesto Alecci) con il suo incaricato cultura (Amoruso): ma di questi non ci stupiamo, essendo cultura e non Carnevale.

Molto interessanti le relazioni di Domenico Maria Pisani, Paolo Pellegrino e Mario Panarello. Pisani ha mostrato il calco di un busto raffigurante il Gagini: è un’opera del suo valente padre Giuseppe Maria Pisani, ma da vent’anni attende di poter essere colata nel bronzo e degnamente collocata.
La Calabria è ricca di opere del Gagini o della sua bottega palermitana, ma la Pietà oggi a Soverato è forse quella che l’artista più amava, e volle firmarla: HOC OPUS ANTONII GAGINI PANORMITAE MCCCCCXXI. Nel 2021 ricorre il quinto centenario dell’arrivo del gruppo marmoreo nel convento della Pietà, donde, dopo il 1783, passò nella Matrice.

Dovrebbe essere ovvio che la Calabria faccia qualcosa per il Gagini, e che Soverato, giovandosi della data, ne assuma l’iniziativa e la guida. Dovrebbe: ma una Calabria che ha fatto pochissimo e nientissimo per s. Francesco di Paola, Giglio, san Nilo, Telesio e varie altre ricorrenze, volete che si curi del Gagini? Infatti, il sindaco non si è nemmeno degnato di scusarsi con il Touring, che, ingenuamente, lo aspettava.

Fingiamo di non essere in Calabria e a Soverato. Che si dovrebbe combinare?
– La Regione dovrebbe formare un comitato di gente seria e competente, esclusi arruffoni e sbarcatori di Ulisse e bufalari e parenti di qualcuno: miau;
– Andrebbero condotti gli studi opportuni: catalogo completo delle opere gaginesche, e, possibilmente, ricostruzione degli eventi storici che hanno portato alle committenze, e quant’altro;
– Soprattutto, ed ecco l’utile presenza del Touring, bisognerebbe far uso dell’occasione per sollecitare quel turismo culturale che in Calabria è così raro: scambi culturali con Sicilia, Roma, Napoli; visite reciproche… e tutto il resto che si accompagna alla cultura.

A dire la verità, la cosa non riesce del tutto nuova: per almeno vent’anni l’Associazione Amici di san Gerardo ha organizzato, solo a sua cura, visite alla Pietà e a Soverato Vecchio; Domenico Maria Pisani ha scritto un documentato volume; e, nel 2013, è stato rappresentato il dramma “Soverato 1521”, di U. N. per la regia di A. Pittelli. Insomma, non arriviamo sprovveduti.
Manca, come sempre l’organizzazione, che non significa solo soldi; magari anche quelli, ma significa un gruppo di lavoro che sappia operare per il meglio nel senso indicato.
Ci daremo da fare i soliti avventurieri della cultura, senza Regione e senza Comune.

Ulderico Nisticò


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