Il peperoncino made in Calabria non è contaminato da pesticidi


“I peperoncini piccanti provenienti da Repubblica Dominicana e India sono il prodotto alimentare meno sicuro presente sulle tavole degli italiani. E’ quanto emerge dalla ‘Black list dei cibi più contaminati’ presentata dalla Coldiretti, sulla base degli ultimi rapporti dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui Residui dei Fitosanitari in Europa e dal Ministero della Salute sul “Controllo ufficiale sui residui dei prodotti fitosanitari degli alimenti”. Lo afferma, in una nota, l’Accademia del peperoncino che rinnova il consiglio di consumare esclusivamente peperoncino coltivato in Italia.

E ricorda in particolare che “le migliori qualità di peperoncino “made in Calabria” si distinguono per il logo dell’Accademia presente sull’etichetta. Ma non c’è solo il peperoncino fra i prodotti contaminati.

Secondo la Coldiretti – rileva l’accademia – ci sono anche i melograni provenienti dalla Turchia, il tè dalla Cina, l’okra piccola zucchina importata dall’India, il dragon fruit proveniente dall’Indonesia, i fagioli secchi del Brasile e i peperoni dolci provenienti dall’Egitto, prodotti che godono peraltro di un regime agevolato a dazio zero da parte dell’Ue. Si tratta di prodotti arrivati in Italia contaminati dalla presenza di insetticidi, spesso non più ammessi dalla legislazione nazionale ed europea”.