Il pesce d’Aprile ai pensionati


In tanti, e principalmente quelli che avevano votato 5S e Lega, speravano che la notizia, che timidamente circolava sui social, non fosse vera o, come si dice oggi, fosse una fake news. La notizia invece è verissima, anche se la stampa gli ha dato poco risalto, è che ai pensionati dal 1 gennaio non viene riconosciuto l’adeguamento al costo della vita. Questo adeguamento, in base al valore della pensione, può andare da un minimo di qualche euro a decine di euro che nell’arco dei tre anni 2019,20 e 21 per alcuni potrà essere una decurtazione che si può avvicinare ad una mensilità (fonte Cgil). Hai voglia di dire che non metti le mani in tasca. Ai pensionati non metti le mani in tasca perché glieli trattieni alla fonte.

E’ vero che il governo Monti aveva attuato la stessa strategia per racimolare qualche soldo da ridistribuire ai soliti noti, ma in tanti che li hanno votati, mai avrebbero pensato che Salvini e Di Maio avessero utilizzato la Fornero mettendo le mani in tasca ai pensionati che, particolarmente al sud sono i veri ammortizzatori sociali per le tante famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà. Da anni i due vice presidenti tartassano gli italiani con la storia della cancellazione della Fornero, che non hanno cancellato, ma nei fatti per i pensionati hanno utilizzato il metodo Fornero.

In altri tempi su una notizia del genere si sarebbe scatenata l’ira funesta di Salvini e Di Maio Invece oltre 5 milioni di pensionati che in questi tre giorni di Aprile sono andati a verificare il proprio conto corrente o si sono recati alle poste per riscuotere la loro pensione si sono accorti che la stessa è inferiore a quella del mese precedente, naturalmente per tutti quei pensionati che hanno una pensione tre volte la pensione sociale. Ma non è finita qui. Il decreto approvato dal Governo a dicembre 2018, non applicato però dal 1 gennaio per non spaventare i pensionati elettori, viene applicato dal mese in corso. L’aumento Istat previsto da gennaio, che comunque è stato pagato a quei circa 5 milioni di pensionati, verrà sottratto dalle pensioni in un’unica soluzione, però dopo il voto europeo del 26 maggio prossimo. Una vera presa per i fondelli nei confronti dei pensionati.

I due vice premier avrebbero voluto che tutto ciò avvenisse dopo il 26 maggio ma l’Inps ha dovuto iniziare a trattenere le somme, forse per problemi di bilancio, ma ha garantito ai governanti che gli arretrati, che per alcuni sarà una somma che può superare anche i cento euro in un’unica soluzione fosse sottratta dopo il 26 maggio, convinti come sono che con la loro strategia di inventarsi ogni giorno un motivo per far finta di litigare, distoglieranno l’attenzione da questo che è un vero furto nei confronti di milioni di pensionati. I partiti che oggi governano il Paese hanno conquistato un largo consenso elettorale con una campagna che era partita appena dopo il 2013 e senza soluzione di continuità dura ancora adesso, nella quale la parola d’ordine era ed è “non metteremo le mani in tasca agli italiani”. Di sicuro dal 1 di Aprile le mani le hanno messe sulle pensioni di oltre 5 milioni di pensionati.

Antonio Tarantino – Presidente assemblea provinciale Art1


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