Il primo ministro inglese Boris Johnson curato da un luminare calabrese


«Il primo ministro è in buone mani, in ottime mani. Le migliori» rassicura il ministro che ha avuto in dote nottetempo domenica da Boris Johnson le sorti della Gran Bretagna. E lui, il Boris coraggioso e spericolato che stringe mani ai malati di Covid, entra nel tunnel della respirazione difficile ma al suo fianco, giura chi se ne intende, c’è il meglio del meglio tra i camici bianchi.

E tra questi, tra i luminari che si stanno occupando del primo ministro, c’è (almeno) un italiano, stando al Times e al Corriere della Sera: Luigi Camporota, considerato uno dei massimi esperti di medicina di terapia intensiva e soprattutto di difficoltà respiratorie. Catanzarese di origine dopo gli studi a Reggio Calabria, terminati nel 1995, Camporota ha ottenuto un dottorato presso l’università di Southampton.

I suoi studi sull’utilizzo di respiratori e macchinari vari nonché su come gestire le crisi respiratorie acute vengono regolarmente pubblicati sulle più importanti riviste mediche del Regno Unito. Non è da escludere che l’epidemia di coronavirus contribuisca a modificare i toni della conversazione sull’immigrazione, che con la Brexit aveva a volte preso pieghe xenofobe.

«Quando parliamo degli emigrati di questo paese, bisogna ricordare che questi emigrati al momento stanno salvando vite umane nei nostri ospedali», ha detto in tv Piers Morgan, presentatore che è sempre stato favorevolissimo alla Brexit.

I primi due medici a morire di Covid-19 in Gran Bretagna erano arrivati nel Regno Unito dal Sudan, mentre sarebbero più di 7.000 gli infermieri che hanno studiato all’estero ma praticano in Gran Bretagna.