Sicuro vi sarà capitato che, in presenza di un acciacco, vi venisse ordinato un farmaco dal vicino di ombrellone, dall’altro della sua condizione di impiegato amministrativo “senti a me che sono all’Ospedale”; e che il giorno dopo egli controllasse se l’avevate assunto nelle dosi consigliate.
Per levarselo di torno, bastava informarlo, mentendo, di averlo preso, e perciò stare benissimo. È la versione sanitaria del Bar dello sport, dove sono tutti CT della Nazionale. Qual è la differenza tra l’impiegato e un medico? Beh, che il medico è medico, e l’impiegato è impiegato; e, come diceva l’antico, “a ognuno l’arte sua”.
Avrete capito dove voglio arrivare: a lamentare che oggi sono tutti specialisti di tutto, con o senza internet, e ciò ha fatto saltare il principio di autorità persino dei medici; e figuratevi di altri campi dello scibile umano!
In specie, i nostri paesi pullulano di specialisti della storia, con particolare riguardo alla storia della Calabria. Essi sanno tutto, ma proprio tutto, di qualche episodio slegato dal tempo e dallo spazio, e saltano allegramente dall’uno all’altro millennio, e dall’uno all’altro luogo. Essi mostrano dunque un’evidente sconoscenza di quelli che il Vico (a loro ignoto) chiama gli occhi della storia: cronologia e geografia.
Peggio, le loro conoscenze non sono mai delle fonti, e tanto meno di quelle in greco e in latino, ma del primo libercolo che è capitato loro per caso; né sanno quel che insegna San Tommaso d’Aquino: “cave hominem unius libri”. Fatevelo tradurre dai latinisti della domenica.
Essi perciò sanno tutto e non dubitano di niente, il che è esattamente il contrario del metodo storiografico.
Come non bastasse, la loro scarsa conoscenza è sorretta dall’ideologia, quindi vanno in cerca di qualcosa che li aiuti a ideologizzare. Esempio, spacciare la Magna Grecia per un’epoca di mite pace. Ebbene, e a parte che Italo, dicono le fonti, unì i popoli con i due modi di ogni unione: “ragionamento e violenza”, violenza, bia (βία); vi racconto in breve come andarono le cose:
– guerre dei Locresi contro i Siculi;
– alleanza di Sibari, Crotone e Metaponto, e distruzione di Siri;
– attacco a Locri di Crotone, e pesantissima sua sconfitta della Sagra;
– attacco di Crotone, istigata da Pitagora, a Sibari, e distruzione di questa città;
– guerre tra Crotone e Locri sul Tirreno, incluso il mito di Eutimo;
– guerre di Locri contro Reggio;
– prima spedizione ateniese, e guerre tra Atene, alleata di Reggio, contro Locri alleata di Siracusa;
– guerra di Locri contro le subcolonie di Ipponio e Medma;
– guerra di Dionisio contro Reggio, Kaulonia, Ipponio, e distruzione di queste città; sconfitta di Crotone;
– guerre tra Bruzi e Lucani, poi alleanza tra loro contro i Greci;
– intervento di Roma e guerra di Pirro;
– seconda guerra punica;
– pace romana, con piccoli episodi locali, tra lui l’invasione di Spartaco;
– Vandali e Saraceni, e organizzazione della difesa con i “kastellia” sui colli…
Alla faccia della pace! Se avete dubbi su quei fatti bellici, studiate.
Ulderico Nisticò