Alla scoperta del Santuario della Misericordia di Davoli


Nella domenica della Festa della MAMMA, in una giornata soleggiata, luminosissima, tiepida e senza vento, da paradiso terreste, ci gustiamo la risalita verso il borgo di Davoli, tra lussureggiate verdi colture ed evidenti macchie giallo di ginestra che ornano questo paesaggio collinare. Mese di maggio, mese Mariano, che la natura onora ornandosi di mille colori di fiori e tanti profumi, dove cominciano le prime visite ai santuari che ci lustrano di massima cura e pulizia.

Riferimento esplicito e reale, al Santuario della Misericordia, che dall’alto domina i borghi di Davoli e S.Sostene. Atmosfera spirituale forte, un Santuario molto sobrio, ma che invita alla preghiera, alla conciliazione con se stessi, molto curato, pulito, dal tetto e altare in legno, una statua importante e luccicante della Madonna della Misericordia, dipinti sulle pareti laterali e un crocefisso in legno molto bello che ci dimostra la crudele crocefissione del nostro Signore in croce.

Ingresso e altare addobbato di fiori, l’atmosfera esterna da paradiso, è solo “disturbata” da qualche campanellino, di qualche agnellino o capretto, che nei dintorni sui prati vicino al santuario brulica erbetta fresca. Di questo santuario non abbiamo una data certa della sua costruzione, lo stesso si trova a circa un chilometro e mezzo sopra il borgo davolese, nel 1634 Urbano VIII con una bolla Pontificia, nomina la Confraternita della Misericordia, dando loro il diritto di essere seppelliti e istituisce dei pellegrinaggi nei sette sabato che precedono Maria Assunta. La facciata originaria, è quella che guarda a ovest, verso il monte che denota caratteri neoclassici, è composta da quattro pilastri su un rialzato basamento e da un timpano triangolare, dove nella finestrella sottostante vi si trova la figura della Madonna della Misericordia.

Nel 1932, ci furono dei lavori che allungarono la navata laterale, eliminando corpi aggiunti sul lato est e le fu data uno stile gotico, il santuario ebbe anche periodi di chiusura intorno al 1985, perché pericolante, ma successivamente è stato molto attenzionato, restaurato e il 17 settembre del 2000, il Mons. Antonio Cantisani, dichiarò la chiesa di S. Maria della Misericordia, come Santuario Mariano Parrocchiale e nell’agosto successivo lo apri al culto. Che dire, un luogo di culto, un santuario importante della nostra Calabria, che nella terza domenica di settembre festeggia e venera questa Madonna che nella Misericordia di Ns Signore ci regala questa domenica della festa della mamma , nel più distintivo dei significato religiosi e umani, nel significato che ogni mamma protegge i propri figli e ogni Maria Santissima , protegge i propri figli , che ormai da diverso tempo , in questa emergenza covid, aspettano impazienti di ritornare alla normalità e alla venerazione e al culto , in questo paesaggio paradisiaco delle colline davolesi, che sovrastano e circondano il borgo catanzarese.

Gianpiero Taverniti