Il sindaco Elisabeth Sacco in merito alle affermazioni dei consiglieri di “Nuova Borgia”


Dichiarazione del sindaco di Borgia, Elisabeth Sacco:

“A caccia di cinque minuti di celebrità, come novelli blogger assetati di followers. Fanno quasi tenerezza i consiglieri comunali di minoranza che per attirare l’attenzione pestano i piedi come bambini capricciosi: lamentano attenzione dalla maggioranza cinica e bara, brutta e cattiva, che non li invita, non li calcola, non li coccola. Più che altro, la maggioranza al governo del Comune di Borgia non è incline a perdersi dietro le chiacchiere da bar, quelle del dopo partita o post elettorali, quando al bancone si ritrovano tutti allenatori e grandi statisti. Capita di non aver tempo, e nemmeno voglia, di lambiccarsi il cervello per rispondere alle bassezze e alle scorrettezze umane, prima che politiche, perché magari si è troppo occupati a risolvere problemi per il bene della comunità: uno su tutti la gestione dei rifiuti in uno dei momenti più critici della storia dell’Ambito, giusto per citare un esempio”.

Nel corso di una iniziativa organizzata dai consiglieri espressione dell’opposizione – di “minoranza” appunto, ma non solo nel senso di appartenenza quanto di presenze all’iniziativa – hanno sparato a zero, o meglio parlato a vanvera, valicando i confini nella decenza soprattutto permettendosi di ergersi a censori delle scelte del sindaco e della moralità dei componenti della sua giunta. E mentre parlano davanti ad una minoranza di cittadini-elettori, insistono nel presentarsi come espressione della maggioranza della comunità borgese. Un delirio di onnipotenza che sfocia nella crisi di identità visto che si sentono contemporaneamente maggioranza, giudici e pure inquirenti come quando tirano fuori il cosiddetto “caso Scarfone”. Nel parlare del procedimento giudiziario che interessa anche il sindaco, con poco tatto di fatto tirano in ballo– in sua assenza – anche il collega dell’opposizione Riccardo Bruno, destinatario del medesimo provvedimento. Quasi vorrebbero essere ringraziati di non aver chiesto le dimissioni del primo cittadino, bacchettandolo perché non ne ha discusso in consiglio. In questo caso, proprio i consiglieri di minoranza che vorrebbero essere coinvolti e invitati – abbiamo perso il conto delle volte in cui sebbene invitati hanno disertato eventi dell’amministrazione comunale, come nel caso della consegna di encomi o convegni sul femminicidio – dimostrano di essere quanto meno distratti: del caso Scarfone abbiamo parlato in consiglio, ma forse quel giorno non c’erano, e se c’erano erano sbadati. Mancano di rispetto al comandante Scarfone, con il quale continuiamo a lavorare serenamente nel bene della comunità: e sono certa di interpretare anche il pensiero del comandante quando dico che aspettiamo semplicemente che la giustizia faccia il suo corto fiduciosi, e mantenendo un ottimo rapporto di stima e fiducia reciproca. Uno, nessuno e centomila, la minoranza in crisi d’identità che vorrebbe essere maggioranza e pure Suprema Corte, mentre assume scientemente atteggiamenti speculativi da campagna elettorale, chissà sperando di pescare qui e là, per mettere insieme la lista che verrà. Forse è arrivato il momento di svelare loro delle rivelazioni che hanno qualcosa di sorprendente: il sindaco alla guida della maggioranza affida le deleghe agli assessori, per realizzare al meglio le linee programmatiche per cui è stato eletto e si muove solo nel solco della concretezza, della operatività e del bene comune. Quindi, ritenendo opportuno che della disamina politica si occupi chi di politica ne capisce, non credo che gli esponenti della minoranza possano vantare uno spessore “da statisti” tale da poter sindacare sulle scelte del primo cittadino. Le anime della maggioranza convivono in maniera armoniosa proprio perché pensano ad amministrare il Comune, non a fare speculazione politica. I consiglieri di minoranza, soprattutto, non si possono permettere di mettere in discussione il valore umano, politico, professionale e la moralità di nessuno dei componenti della mia Giunta e della mia Amministrazione, né di chi ne ha fatto parte né di chi ne fa parte adesso. Noi continuiamo a lavorare per il bene comunità, e gli unici che hanno il diritto di valutarci sono i cittadini che ci hanno dato fiducia. Alla minoranza lasciamo gli ammiccamenti, la pesca a strascico e le chiacchiere da bar”.

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