Il tappo è difettoso, bimbo beve acido solforico. Ministero della salute segnala sequestro penale del prodotto


Arriva dal ministero della Salute l’allarme per rischio chimico con cui ha dato comunicazione del richiamo di tutti i lotti del disgorgante marchio Zapec. Il richiamo per rischio chimico è dovuto proprio al “Tappo non idoneo che si apre facilmente senza infrangere i sigilli di sicurezza, che si asportano ancora liberi con tutto il tappo”. Si tratta di un difetto per certi versi banale, perchè nessun consumatore si azzarderebbe a bere il contenuto a base di acido solforico, o comunque non sigillato.

Nonostante questa considerazione visto che i bambini e adolescenti possono scambiare la bottiglia per un giocattolo, non si può escludere che un incidente si trasformi in tragedia. Per la precisione si tratta contenitore in plastica da 750 ml, codice a barre 800 7834 1530 03. Il dirgongante Zapec è prodotto nello stabilimento di CLEARY GROUP con sede ad Altopascio LU via Sandro Pertini 34/36 e commercializzato da BRICOFER ITALIA ViaNazionale 23 Reana Rojale (UD). L’annuncio è stato diffuso sul sito internet del sito del dicastero nella pagina dedicata alle allerte di prodotti non alimentari nella sezione “Avvisi di sicurezza” che descrive l’incidente verificatosi con “Accesso in pronto soccorso per lesioni da acido solforico, concentrazione 94/98%.

Specifica ancora che la misura obbligatorie seguita è il “Sequestro penale da parte della Procura della Repubblica del tribunale di Udine”. I carabinieri del Nas competenti di Livorno, hanno già sequestrato la bottiglia da 750 ml con il tappo, per accertare se il difetto tecnico si estende all’intero lotto o riguarda il singolo pezzo.

Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte per i consumatori, lo “Sportello dei Diritti” ricorda che la nota dei tecnici ministeriali segnala la portata nazionale e la durata illimitata del sequestro oltre la cessazione immediata della vendita al pubblico di tutti lotti in questione. Secondo il ministero, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, c’è un rischio “chimico” che ne ha costretto il richiamo dal commercio che potrebbe procurare “gravi” lesioni. Per tali ragioni il prodotto è stato inserito nel sistema GRAS RAPEX poichè non è conforme con alla direttiva dell’articolo 12 numero 2001/95/CE che fissa i requisiti di sicurezza dei prodotti.


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