Il Titanic, l’iceberg e il virus


Se il transatlantico Titanic non avesse incontrato un gigantesco iceberg, sarebbe arrivato in orario a N. York, e tutti i giornali del mondo avrebbero lodato l’efficienza della nave e la bravura del capitano. Invece affondò per incuria della rotta e mancanza di sorveglianza del mare; e morirono a centinaia perché mancavano le scialuppe, e c’erano varie altre magagne sotto i lussi e lustrini della prima classe e il mucchio della terza.

All’Italia, e non solo, sta succedendo qualcosa di simile con il virus: ci accorgiamo, sulla nostra pelle, e spesso letteralmente, che tantissime cose non funzionano:

– l’Italia è in mano a ideologi comodi, buonisti, abbracciomani, portiapertisti, e, detto in generale, maniaci di Rousseau (opinionista del XVIII secolo, non la piattaforma) e convinti dell’infinita e infantile bontà della natura umana; e, peggio, ottimisti criminali;
– all’improvviso, anime belle superdemocratiche invocano uno Stato forte;
– a lungo il governo ha esplicitamente negato il problema; poi ha preso provvedimenti segreti di Pulcinella; infin, dopo un mese, si è deciso a fare qualcosa di serio;
– pare serio, ma aggiunge caos a caos con disposizioni poco chiare;

– i giornali e le tv sono palesemente governativi, e minimizzano tutto;
– scoppia una strana rivolta spontanea in tutte le carceri alla stesse ora: solo tv e giornali fanno finta di credere al caso;
– il sistema carcerario è disastroso, e con esso, anzi per esso, quello giudiziario: urge sapere quante persone sono in galera, e se tutte sono colpevoli o in attesa di un giudizio da qui a x anni… Ma perché ne prendessimo atto, ci sono voluti più di dieci morti;
– nessun procuratore, manco un giudice di pace, ha mandato un avviso di garanzia a Conte, Lamorgese, Bonafede eccetera, per quanto è accaduto nelle carceri: la cosa, ovviamente, mi puzza;

– anche la sanità della Lombardia è in gravi difficoltà di fronte all’eccezionale; la sanità della Calabria, che già è in rovina nel normale, non è in grado di reggere al virus e all’emergenza;
– Austria e Slovenia, e prossimamente Svizzera, chiudono le frontiere: da noi, la Lamorgese ha fatto sbarcare clandestini fino all’altro ieri. Controlli sanitari? Boh!
– l’Europa disUnita aiuta l’Italia a chiacchiere e complimenti, e non con soldi e con mezzi: è ora di riconsiderare la nostra presenza in un ente di burocrati da involucro della mortadella. Altro che Schengen!
– E altro che passare soldi all’Europa: siamo in guerra!
– Nel nostro piccolo, il virus darà una mazzata immane a quel viavai agostarico che in Calabria chiamiamo turismo; dovrebbe intervenire l’assessore regionale al ramo… se esistesse, ma non esiste;

– E siccome non esiste e non ci sono prospettive in tal senso, faccia tutto la Santelli, da sola;
– Oppure, lasciatemi sognare, si sveglia una mattina e nomina gli assessori a suo senno e piacere; se la maggioranza approva, bene; se no, si dimette e torniamo a votare; più esattamente, tornate:
– E li voglio vedere, i fortunati vincitori della lotteria, tanto di sinistra quanto di centro(destra)! Il centro(destra) voterà a favore con la bava alla bocca; la sinistra si darà malata, e dirà che sono i postumi della pandemia.

Insomma, l’animaletto potrebbe anche causare anche qualche effetto positivo. L’importante è che, passato il corona, non ci scordiamo, e non torniamo in qualche impeto di isterica allegria collettiva italiana, e soprattutto calabrese.

Ulderico Nisticò