Giornata soleggiata questa mattina a Soverato dedicata dalle attiviste e dagli attivisti del Comitato Pro Giardino Santicelli al confronto con la stampa, per altro assente.
Non ci siamo demoralizzati e, dopo aver cercato senza successo il Sindaco Vacca a cui volevamo consegnare la lettera aperta, il personale invito a partecipare all’incontro con la cittadinanza, già comunicato ieri con messaggio personale, abbiamo deciso di chiacchierare con i cittadini che avevano accolto il nostro invito.
Crediamo che sia stato un momento Interessante di informazione ma soprattutto di ascolto nel quale sono emerse nuove possibilità di intervento e nuove azioni comuni.
Alcuni di questi
● Prossima raccolta firme da consegnare all’amministrazione
● Iniziative a tutela del verde pubblico
● Richiesta di un incontro pubblico con l’amministrazione (Auspicabile un consiglio comunale aperto)
● Invio dossier alla Prefettura competente
● Richiesta alla Procura della Repubblica sullo stato dell’esposto presentato dal Comitato
Fra gli interventi fatti oggi in piazza Maria Ausiliatrice molti sono stati incentrati sullo stato di abbandono del verde pubblico cittadino che rispecchia quello che succede non solo nella nostra città ma in tutta la penisola.
L’attacco all’ambiente è costante e puntualmente si usa il Privato per gestire quello che è dovrà sempre essere pubblico. I boschi, i giardini cittadini sono quotidianamente stuprati dalla cattiva amministrazione del bene pubblico senza che gli abitanti siano informati.
Esistono leggi, regolamenti che vengono aggirati o per nulla adottati (vedi la capitozzatura, l’ uso improprio degli alberi, cementificazione continua, abbattimento per presunti problemi di salute pubblica ecc).
La scarsa manutenzione e l’incompetenza assassina riducono ad uno scheletro gli alberi sul lungomare, in piazza Casalinuovo, nella pineta Corvo, nei viali della città, in centro come in periferia, nel pubblico come nel privato.
Puntualmente inascoltati le segnalazioni dei tecnici preparati ed onesti, oggi, Soverato che vantava un patrimonio arboreo unico in Calabria, rischia di essere priva di verde. Esiste però l’incognita della indignazione collettiva organizzata e consapevole e questa conta.