Ripeto che, se togliamo 417.000 elettori fantasma sparsi per il mondo, la percentuale di votanti della Calabria è nettamente superiore a quella della Toscana: contro il 47% toscano, c’è almeno un 55% calabrese.
È una stortura cui bisogna porre urgente rimedio. Come? Ma chiedendo agli interessati se vogliono davvero essere considerati elettori. Ovvio che non possiamo fare QUATTROCENTODICIASSETTEMILA telefonate intercontinentali, e invece basta un avviso internet. Se entro tre mesi il signor X non risponde, lo si depenna d’ufficio, e tanti saluti.
E invece, tenetevi forte e beccatevi questa sorpresa. La Regione Calabria ha mandato, udite udite, agli emigrati un avviso… con le cartoline per posta. Cartoline che, come mi scrive un amico dall’Australia, sono arrivate una settimana dopo le elezioni!
E l’Australia è un posto moderno: figuratevi la Bolivia e l’Honduras e altri luoghi del genere. Le cartoline postali: ridicolo! Siamo arretrati pure con internet, in Calabria? a proposito, quanto ha speso la Calabria per spedire inutili cartoline cartacee?
Al contrario, serve un modo per far votare lavoratori e studenti effettivamente viventi in Calabria ma che si trovano fuori. Come? Ma con lo SPID: uno va all’ufficio postale di Torino o Roma, e. previa procedura elettronica e password, vota.
Ci vogliamo accorgere che siamo nel 2025 e non nel 1825?
Anche l’idea stessa di voto per testa va riconsiderata; e con essa tutto l’apparato di urne e seggi e presidenti e chiusura di scuole e relative spese. Ne riparleremo.
Ulderico Nisticò