È davvero difficile ricordare quante e quali cose bisogna dire di Antonio Fiorita, il caro Tonino:
– l’effettuoso padre di famiglia e nonno;
– il Maestro del Lavoro per nomina della Presidenza della repubblica;
– il gran lavoratore;
– l’aviere;
– il tedoforo di Olimpia e atleta della pallacanestro;
– il creatore del Museo della Scuola;
– il componente attivissimo del Comitato della Madonna a mare;
– l’ex allievo salesiano sempre in primissima linea, e devoto cristiano;
– l’arconte dei Giochi d’Eutimo;
– il vicepresidente della Proloco;
– il fattivo organizzatore della Scuola calcio;
– il collaboratore dell’Università della Terza età;
– il socio onorario della Banda musicale;
– il dirigente di realtà associative sportive;
– l’autore di molti apprezzati libri: Suvaratana Uno, Suvaratana Due, Suveratana Tre, Suveratana Quattro, Suveratana Cinque, Suveratana Sei, e il denso capitolo L’Ottocento del volume Soverato della Rubbettino; e, come coautore, i volumi Cento anni della banda musicale di Soverato, 2006; La fede tenace. Nel centenario della ricostruzione della chiesa del Rosario, 2004; Santa Maria di Soverato. La storia e le cronache della festa della Madonna a Mare, 2002; seconda edizione 2020; Soverato nel pallone. Cronache antiche del calcio soveratese; La Festa di san Rocco a Soverato Superiore nel centenario della sua istituzione, 2008; e articoli su riviste, e altro;
– il poeta insignito di premi;
e continuando, perché non c’era avvenimento di Soverato che non vedesse Fiorita iniziatore o collaboratore.
Amava davvero Soverato perché conosceva profondamente la città, storia per storia, persona per persona, nome per nome, soprannome per soprannome, negozio per negozio, aneddoto per aneddoto, parola dialettale per parola dialettale, luogo per luogo…
E quando non bastava la sua formidabile memoria, Tonino poneva mano al copiosissimo archivio di documenti antichi, pubblicazioni, manifesti, fotografie, cartoline, francobolli, annulli filatelici, oggetti…
E mentre tantissimi sono gelosi di qualsiasi ninnolo, Fiorita metteva tutto a disposizione di ogni generosa iniziativa, e di chi volesse una notizia e una carta importante.
L’amicizia era la sua natura più profonda, la cordialità nei confronti di parenti e vicini e concittadini e ragazzi e bambini, e di chiunque passasse a dire due parole dal suo simpatico antro che chiamava l’ufficio.
Ora ci ha serenamente lasciati e guarda dal Cielo tutti noi, e certamente anche in Cielo starà organizzando qualcosa di buono e di vivace e d’intelligente, come ha fatto nella vita terrena.
Soverato gli deve sincera e lunga gratitudine, e deve significarla in modo palese e concreto, e con particolare attenzione a quanto ha raccolto e conservato, che è patrimonio di tutti noi e dev’essere adeguatamente custodito, e utilizzato a vantaggio di tutta la comunità.
Antonio Fiorita, PRESENTE!
Ulderico Nisticò