In Siria ha vinto il peggio


 Le donne democratiche che ieri, ben vestite e truccate, ballavano per la caduta di Assad bieco tiranno, entro una settimana si troveranno in chador e burka come le signore e signorine di Iraq, Iran, Afghanistan, Arabia eccetera.

I famosissimi intellettuali europei e americani, politicamente corretti, faranno finta di non saperlo. Hanno già iniziato i giornalisti della RAI, inneggiando alla fine del “regime”, come se al potere a Damasco fossero arrivati degli inoffensivi delicati poeti, invece che, come sono, i tagliagole dell’ISIS e roba del genere, integralisti islamici eccetera.

Nessuno ricorda? Persino Bush padre aveva conservato il sistema di Saddam, in cui le donne erano al governo e il vicepresidente era un cattolico maronita; il figlio distrusse non solo il sistema ma l’intero Iraq, che oggi è nell’anarchia; e i cristiani sono scomparsi.

Obama e Sarkozy devastarono la Libia e uccisero Gheddafi, e sappiamo in che situazione versi la Libia. E che dire dell’Afghanistan, dopo la vilissima fuga di Biden? Oggi riescono a colpire anche la Siria. Resiste solo l’Egitto, dopo aver represso i Fratelli musulmani, versione nilotica dei suddetti criminali.

Chi finanzia e arma le bande di terroristi? A chi conviene? Sarebbe curioso approfondire. Chi fa qualcosa?

Per ora, fino al prossimo mese, non possiamo contare sugli USA di un Biden che si deve vendicare non solo del partito avversario, ma soprattutto del suo che lo ha messo alla porta. L’Europa non conta niente in politica estera.

Aspettiamo la prossima settimana.

Ulderico Nisticò