Incendiata auto di un assessore in Calabria, disposte misure di protezione


“Adeguate misure di protezione personale”, ferma restando l’attività investigativa in corso, nei confronti dell’assessore ai Lavori pubblici del comune di Cassano allo Ionio, Leonardo Sposato, di 36 anni, sono state disposte nell’ambito di una Riunione tecnica di Coordinamento delle Forze di polizia svoltasi nella Prefettura di Cosenza dopo l’intimidazione compiuta ai danni dello stesso Sposato al quale, nei giorni scorsi è stata incendiata l’auto.

Nel corso della riunione è stato anche deciso una ulteriormente intensificazione del dispositivo di prevenzione e di controllo del territorio a Cassano. All’incontro hanno partecipato il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella che ha presieduto la riunione, i vertici delle forze dell’ordine ed il sindaco di Cassano allo Ionio Gianni Papasso.

“Nel corso della seduta – è scritto in una nota della Prefettura – si è proceduto ad un esame congiunto dell’episodio intimidatorio anche con riferimento alla sicurezza personale”.

“Quello che è successo nella notte tra sabato e domenica mi lascia ancora attonito e senza troppe parole. Una sensazione di smarrimento che mai avrei immaginato di provare nella mia vita e che non auguro a nessuno”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook l’assessore ai Lavori pubblici ed all’Ambiente del Comune di Cassano allo Ionio, Leonardo Sposato, ingegnere e libero professionista, in relazione all’intimidazione che ha subito nella notte tra sabato e domenica scorsi, con l’incendio doloso della sua automobile, parecheggiata nei pressi della sua abitazione, nella frazione Sibari.

“Ma, anche in questo momento così difficile – aggiunge – non mi è mancata la vicinanza, altrettanto inattesa, di tante persone. In tantissimi mi avete espresso solidarietà inondandomi con i vostri messaggi e le vostre chiamate. Un forte abbraccio che non mi ha fatto mai sentire solo, nemmeno per un attimo. Per tutto questo desidero ringraziare principalmente la mia famiglia e poi il sindaco Gianni Papasso, il vescovo, don Francesco Savino, il parroco di Sibari, don Pietro Groccia, i colleghi assessori, tutti i consiglieri comunali, i sindacati, le associazioni, le sigle sindacali, i partiti, tutte le istituzioni politiche locali e nazionali, e non in ultimo le forze dell’ordine e chiunque mi e ci sia stato vicino anche per un solo secondo. Non riesco a menzionarvi tutti e mi perdonerete se ho sicuramente dimenticato qualcuno”.

“E grazie a questa vostra spinta – dice ancora l’assessore Sposato – una cosa sento di dirla: nonostante sia ancora incredulo per quanto è accaduto, andrò avanti, sia sul piano professionale che istituzionale, con l’umiltà che mi ha sempre contraddistinto”.