Inchiesta “Artemis” contro la ‘Ndrangheta e il narcotraffico, 62 imputati rinviati a giudizio


 Si apre un nuovo capitolo giudiziario per l’inchiesta “Artemis”, l’operazione che a novembre 2024 aveva scosso la provincia di Catanzaro e il vibonese con un’ondata di arresti contro un presunto sodalizio criminale.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Catanzaro, Roberta Cafiero, ha accolto la richiesta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) del capoluogo, disponendo il rinvio a giudizio per 62 indagati.

La decisione della GIP riguarda la quasi totalità dei soggetti coinvolti nell’operazione che, un anno fa, aveva portato all’esecuzione di 59 ordinanze di custodia cautelare.

Gli imputati dovranno ora rispondere in dibattimento delle gravi accuse ipotizzate dagli inquirenti, tra cui spiccano i delitti di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, quest’ultima anche aggravata dalle modalità e finalità mafiose, e numerosi altri reati relativi alla coltivazione, detenzione e commercializzazione di droga.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il presunto sodalizio criminale era particolarmente attivo e radicato tra i territori di Lamezia Terme e i comuni situati a cavallo delle province di Catanzaro e Vibo Valentia.

L’inchiesta “Artemis” ha dunque messo in luce una complessa rete di attività illecite, con la ‘Ndrangheta che avrebbe esercitato la sua influenza nel lucroso settore del narcotraffico.

Con il rinvio a giudizio di 62 persone, il procedimento entra nella fase cruciale del dibattimento, dove la Procura Distrettuale Antimafia cercherà di dimostrare la fondatezza delle accuse contestate, consolidando l’azione di contrasto alle cosche attive sul territorio calabrese.

La data di inizio del processo non è stata ancora fissata, ma si preannuncia come uno dei più importanti appuntamenti giudiziari degli ultimi anni nella lotta alla criminalità organizzata in Calabria.