Incompatibilità alla Regione


 Ci sono 05 (cinque) consiglieri regionali a rischio di incompatibilità, tra cui la Bruni. Come e quando finirà non lo so, e certo la vicenda non resterà senza conseguenze. Per esempio, se la Bruni cade, sale De Magistris, e avremmo un’opposizione vera: sconclusionata, guascona, masaniellica, ma genuina, e non “responsabile”, cioè ahum ahum e volemose bene.

 Ora vi rivolgo, amici lettori, una domandina. Quando io insegnavo da titolare in scuola statale, però anche in una scuola non statale, io, affinché ciò avvenisse in modo legale, ogni anno esibivo un nulla-osta, o nihil-obstat che dir si voglia, il quale attestava che lo potevo fare; e altre carte. Amen.

 Le due segreterie, la statale e la non statale, presumo che controllassero tale documentazione, ed entro il 31 agosto, non a febbraio o maggio e ad anno scolastico inoltrato. Se avessero costatato una qualsiasi toppa e menda, mi dicevano “Tanti saluti, e non puoi”. Non so se è chiaro.

 Ora, com’è che la commissione elettorale calabrese, o quella delle singole circoscrizioni che sia, non ha trovato un momento per controllare se la Bruni, la Fedele, il Comito (gli altri due non me li ricordo), si trovavano o no in condizione di ineleggibilità?

 E perché non lo hanno fatto prima, cioè nel momento preciso della presentazione delle candidature? Facile facile: bastava una lettura di cartuccelle e scartoffie, di date…

 Insomma, non funziona niente neanche in questo caso.

Ulderico Nisticò