Indetta per il 10 giugno 2018 la giornata mondiale per la distruzione delle armi


Dopo aver inviato “Un pensiero d’amore per i papà siriani in fuga dalla guerra” (vedi www. soveratoweb.com del 19 marzo 2018), l’Università delle Generazioni prega di prestare attenzione pure al seguente accorato scritto di Salvatore Mongiardo, filosofo di Soverato e scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone. Grazie, buona lettura e ottimi frutti umani e umanitari!

10 GIUGNO 2018 – GIORNATA MONDIALE PER LA DISTRUZIONE DELLE ARMI.

Caro Marco,
dopo la nostra telefonata di ieri ho visto alla TV l’immagine che riporto in fondo e non ti nascondo che ho passato una notte agitata per l’assurdità della guerra alla quale assistiamo ogni giorno e la gravità della situazione internazionale che sembra scivolare verso un allargamento del conflitto.
Ho ripensato anche a tutti i nostri sforzi, fatti in questi diciotto mesi di vita della NSP, e mi sono convinto che oggi il mondo si aspetta qualcosa di più di quanto stiamo facendo con tanta buona volontà, ma che certo non è sufficiente.
Tu stesso sei testimone di quanto sia importante per me la lotta alla violenza, tanto che ho ideato l’Accademia Mondiale Antiviolenza come ultima soluzione. Ma, francamente, oggi penso che non abbiamo il più tempo per discutere, fare confronti di opinioni, promuovere iniziative grandi o piccole, aprire dibattiti.

Purtroppo assistiamo in Siria a un massacro infinito di persone al quale partecipano USA, Russia, Turchia, Isis e Siria stessa, la quale da paese di sogno e di grande cultura è diventata un cumulo di macerie con un numero sterminato di morti. E tutto questo da sette anni, dal 2011! Sullo sfondo abbiamo la produzione di un super missile atomico russo capace di distruggere tutta la Francia in un colpo solo, un riarmo gigantesco dell’Arabia Saudita e il riarmo atomico degli USA. Vediamo poi in continuazione le stragi di studenti americani nelle scuole e un proliferare generale di assassini e suicidi di padri, figli, mogli, fidanzate.
Che fare?
Io credo che, al punto in cui siamo arrivati, la sola alternativa ragionevole sia la distruzione di tutte le armi, proposta fatta nel 2017 che riproporremo in maniera più forte il 10 giugno 2018.
Quest’anno la celebreremo a Mongiana, dove sorgevano le ferriere militari del Regno di Napoli, chiuse tra mille polemiche. Io ringrazio invece il destino che ha tolto una fabbrica di armi dalla Calabria, la terra dove l’Italia è nata con gli Itali, popolo che non ha mai fatto guerra a nessuno. La celebreremo anche a Serra accanto al Laghetto di San Bruno, dove i Cavalieri Crociati Custodi della Pace verranno da Assisi a deporre quella spada usata nelle guerre di religione.
Come gesto simbolico, romperemo col martello armi finte su un’incudine per significare la distruzione reale che deve avvenire di tutte le armi, grandi e piccole. Ogni membro della NSP, ma anche ogni persona che ama la pace, dovrebbe riunirsi con gli amici, in famiglia, in comunità e fare questo gesto il 10 giugno.

Senza armi non si possono fare le guerre, e le armi costano cifre enormi che basterebbero per far vivere tutti come nababbi. Ma il desiderio di comandare, di vincere e di dominare richiede la forza delle armi, per cui i governi non arriveranno mai alla distruzione delle stesse, che invece continuano a produrre. Bisogna, dunque, che si crei un movimento dei popoli che obblighi i governi a distruggerle. Questo implica anche che molte più donne, naturalmente portate alla pace,
dovrebbero andare al potere in tutto il mondo. Per me è evidente che la NSP è oggi forse l’organizzazione eticamente e filosoficamente più adatta a portare avanti questo discorso. Perciò ritengo che la nostra iniziativa dovrebbe essere fatta quello stesso 10 giugno a Roma, Milano, Crotone, Reggio e all’estero, dovunque ci sia qualcuno pronto a partecipare, creando anche collegamenti FB, YouTube o altro.

Esorto, perciò, Te come Presidente, il Consiglio e gli organi NPS con Rosa Brancatella, Domenico Monizzi, Francesco Lopez, Socie e Soci, amici ed estimatori a sobbarcarsi a questo compito, il più alto mai tentato nella storia universale.
Basta guerre, basta armi! Fu l’esclamazione di mio padre che vidi bambino rompere sull’incudine col maglio un revolver. Quel gesto e quell’esclamazione di un fabbro calabrese diventa ora il grido di tutta l’umanità, stufa di governanti incapaci di uscire dal cerchio maledetto della violenza.
Perciò spero che da oggi tutti ci dedichiamo giorno e notte a promuovere con ogni mezzo ed energia questa iniziativa, e così aprire un nuovo ciclo della storia.
Ricordiamoci che Pitagora stava lontano da cacciatori e macellai, tanto odiava l’uccisione degli animali, che per lui era all’origine della guerra:
Se non osi uccidere l’animale, mai ucciderai un uomo. La pace è una consuetudine che nasce dal rispetto degli animali.
Molti diranno che questo è un sogno impossibile, ma io sono convinto che più un sogno sembra impossibile, più è destinato a realizzarsi. Presto, come sai, presenteremo la Bandiera Mondiale e l’Inno Mondiale scritto e musicato.

Evoè!
Salvatore Mongiardo
Soverato (CZ) 22 marzo 2018


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