Insalutato hospite…


 Stanotte il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è uscito dall’Europa Unita, insalutato hospite, ossia alla chetichella; e con qualche modesta gioia dei secessionisti, e nessuna disperazione degli europeisti linguacciuti e parolai. Sui futuri libri di storia l’evento occuperà mezzo rigo, forse in una nota a piede di pagina. Niente dramma, infatti, niente tensioni o passioni o pianti o esultanza, e nemmeno invocazioni a qualche ideale o sogno o mito: niente, in Europa, tutti gli Stati sono entrati come si entra in una società per azioni, e se conviene si resta, e se non conviene, tanti saluti e frasche.

Regno Unito? Bah, vedremo se l’Irlanda del Nord, o Ulster che dir si voglia, pianterà Londra per unirsi al resto dell’isola; o se la Scozia otterrà l’indipendenza… Vedremo. E forse vedremo qualcosa di emozionante. Scozia e Inghilterra ebbero il re in comune dal 1603 al 1714, in quell’anno divennero un Regno solo; e i casi dell’Irlanda furono violenti e sanguinosi fino agli anni 1970…

 Ma l’Europa… niente tragedie, niente eventi epici… una porta girevole! Ogni tanto qualche discorso teorico e retorico, cui non crede manco chi lo pronunzia; e un inno ufficiale di duecento anni fa, perché questa Europa non ha nessun musicista e nessun poeta.

 Come è uscita la Gran Bretagna, così puoi uscire chiunque… anche l’ltalia.

 Cosa manca, all’Europa Unita, per esistere davvero? Due cose, mancano:

  • un minimo di entusiasmo, sul piano morale;
  • e sul piano concreto, una politica estera.

 Pensate al caso Libia, che è la dimostrazione che non USA o URSS o Cina o i Marziani o altre Potenze, ma due tagliagole qualsiasi, Haftar e Serraj, se ne fregano dell’Europa e dei suoi belanti appelli alla pace.

Ulderico Nisticò