Si piantumano pochi alberi ogni anno e se ne tagliano invece tanti; molti altri sono vittime di potatori spietati e incompetenti che creano seri danni fitosanitari provocandone nel tempo anche la morte.
È per questo motivo che le potature debbono essere eseguite solo da personale qualificato.
Invece che la festa degli alberi stiamo facendo la “festa” agli alberi: abbattendoli, maltrattandoli, capitozzandoli.
E poco importa sapere che per abbattere un albero servono pochi minuti mentre per farlo crescere servono tanti anni.
Gli alberi danno fastidio ai più: con la caduta delle foglie “sporcano” strade e marciapiedi, le radici sono
invadenti, le chiome si espandono e guai ad essi se si piegano a causa del vento e di precedenti potature maldestre.
La soluzione resta “tagliare, accorciare o abbattere”.
Pubblico e privato in questo si allineano e si alleano, dichiarando guerra ad ogni forma vegetale dimenticando o ignorando quanto gli alberi restino alla base della nostra stessa esistenza e sopravvivenza, quanto essi rappresentino il futuro dei bambini che stanno crescendo e di quelli che devono ancora nascere.
Un ambiente senza alberi è già morto e noi non facciamo nulla per conservarli.
Piuttosto, scempi continui vengono perpetrati sul patrimonio arboreo e paesaggistico delle nostre cittadine con potature spietate, capitozzature o l’eliminazione di alberi sani e non pericolanti ma dichiarati tali. Sacrificati perché considerati “ostacoli”, sfruttati come risorsa legnosa e immolati nelle voraci fauci delle centrali a biomasse insieme agli alberi dei nostri boschi che si sacrificano con l’inganno dell’”energia rinnovabile”. Ma gli alberi sono una risorsa vitale ma non rinnovabile.
È legittimo ipotizzare che tra qualche anno saranno spariti tanti di quei magnifici alberi piantati qualche decina di anni fa da sindaci illuminati e lungimiranti. Con molti alberi in meno le nostre cittadine diverranno assolate e roventi nelle sempre più calde stagioni estive.
Mentre conosciamo bene i numerosi benefici effetti che essi producono nell’ambiente circostante:
migliorano la qualità dell’aria, mitigano il caldo torrido che si sviluppa nelle città per la copertura del
suolo, intercettano le precipitazioni rallentando il deflusso delle acque piovane arrestando le
inondazioni, assorbono e immagazzinano l’acqua come spugne.
Il D.M. Ambiente 10 marzo 2020, frutto anche delle più aggiornate conoscenze del mondo scientifico sugli alberi, tutela il nostro patrimonio verde. Fra le tante disposizioni d’interesse per la difesa del verde pubblico (regolamento comunale per il verde pubblico, professionalità degli operatori, ecc.), una è di particolare interesse, il sostanziale divieto di capitozzatura degli sventurati alberi cittadini e gli interventi di potatura devono essere svolti unicamente da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all’avifauna nidificante ed effettuati solo nei casi strettamente necessari.
Un ulteriore motivo per evitare pratiche di potatura drastica è che essa indebolisce gli alberi creando
nel tempo situazioni di instabilità e generando maggiori costi di gestione con danni economici per le
comunità.
Gli alberi dovrebbero essere considerati dei monumenti viventi da preservare e conservare.
Invece… si salvi chi può. Se solo potessero!
Italia Nostra “Paolo Orsi” Soverato – Guardavalle