Iran


 Ebbene sì, l’Iran è la terra degli Arii, parlanti una lingua indoeuropea del grande gruppo shatàm, e suo gruppo indoario. Così, per la storia, anzi protostoria. Le prime popolazioni note sono i Madas, detti dai Greci ionici Medi; sottomessi nel VI secolo dai Persiani di Ciro il Grande, che conquistò l’Anatolia e l’India, per finire poi ucciso da Tomiri regina degli Sciti; il figlio Cambise conquistò l’Egitto; gli successe, dopo turbolenze, Dario I, che estese il suo potere fino ai Balcani, ma non riuscì a prendere Atene, che lo sconfisse a Maratona nel 490; ancora più dura, dieci anni dopo, la sconfitta di Serse a Salamina e Platea.

L’immenso impero venne poi conquistato dai Macedoni di Alessandro Magno, al cui seguito si estese per tutta l’Asia la cultura ellenistica. Nel III secolo a. C. e fino al III d. C. rinacque uno Stato sotto la tribù aria dei Parti, a lungo in guerra con i Romani; seguì la dinastia persiana dei Sassanidi, in conflitto con Roma e con l’Impero d’Oriente.

In mezzo a queste complesse vicende, Medi e Persiani conservarono la religione zoroastriana: credenza in una divinità del Bene e una del Male, pari e in continuo conflitto. Finché non accadde un evento sorprendente: poco dopo la morte di Maometto (632 a.C., 10 dall’egira), gli Arabi sconfissero i Persiani; questi non furono mai direttamente sottomessi, ma si convertirono (in più fasi) all’islam.

È un fenomeno che in quei pochi anni si verificò dal Marocco all’Asia Centrale, ma che in Persia assunse un carattere sciita, che si può considerare una fede islamica con sostrato zoroastriano; tra gli effetti, l’integralismo teologico e una gerarchia sacerdotale (ayatollah) che ricorda gli antichissimi magi dei Medi.

L’Iran restò una potenza imperiale, e tra i pochi popoli africani e asiatici a non finire colonia europea. Negli anni 1930 s’impose lo scià Reza Palawi I, che, temuto dagli Angloamericani per genuine simpatie verso Italia e Germania, nel 1941 venne costretto ad abdicare a favore del figlio Reza II. Nel 1979 dilagò una rivoluzione fondamentalista religiosa, follemente aiutata dalla Francia: una “esportazione della democrazia”, fallimentare come saranno quelle in Iraq, Libia, Siria…

A che serve questa rapida carrellata nei millenni? A capire che l’Iran è musulmano ma non arabo; e musulmano sciita, quindi tutt’altro che dialogante con chicchessia, e meno che meno con gli israeliti e l’attuale Stato d’Israele che detiene la città santa di Gerusalemme.

E che l’Iran è storicamente e culturalmente imperiale dai tempi di Deioce (NOTA: un giudice diventato re! ops), e sotto tutti i regimi, il presente compreso. I regimi imperiali godono sempre di un vastissimo consenso popolare, ed è il motivo evidente dell’odio verso lo Stato d’Israele, e anche verso l’Arabia; e la vicinanza alla Russia.

L’Occidente europeo con propaggini in Canada se la cava con le due parolette magiche escalation/de-escalation, e se ne va a cena.

Ulderico Nisticò