Tre miliardi per la 106: benissimo, era ora. Verissimo ed era ora, purché si faccia ora e verissimo, e non si cada nelle infinite trappole, che, riassumendo, sono due:
– burocrazia impazzita, e che mette ostacoli senza mai impedire la corruzione;
– interessi spiccioli dei sindaci di ogni paesino con mezzo chilometro di territorio; ovvero la non so se più ridicola o più odiosa parola SVINCOLO, tipo quello di Soriero ad Argusto.
Servono perciò un commissario con pienissimi poteri, e un ingegnere che giuri di non avere parenti e amici in tutto il territorio da Reggio e Nuova Siri, e faccia il progetto solo a regola d’arte, sulla cartina geografica.
E subito, se no, con l’inflazione all’11% che ci ha lasciato quel genio di Draghi, già i 3 miliardi diventano 2.5, poi sempre di meno.
E chissà se qualche spicciolo si troverà per il tratto Gagliato – Mare? Eh, la mia Trasversale.
Ma torniamo alla 106. Ci sono alcuni tratti facili, come Crotone – Simeri, se non si mettono i suddetti sindaci; e altri invece difficili, come Soverato – Guardavalle, in cui non si può lavorare lungo la linea costiera, e bisogna per forza operare a monte. E niente svincoli di comodo, ovviamente.
Per esempio, a Davoli non va più bene nemmeno la Palma, che è urbanizzata, e bisogna andare più sopra. Colpa di decenni di incuria di sindaci di tutti i Comuni, e del Genio civile eccetera, che hanno permesso a tutti di costruire a capriccio.
Riassumendo: vogliamo la 106, subito; e, con gli avanzi, io vorrei anche la Trasversale.
Ulderico Nisticò