La Bindi e la massoneria


 Io non sono un complottista generico, e non credo che tutta la storia del mondo, o quella della sanità in Calabria, siano state orchestrate dalla massoneria; anzi, so bene che non esiste “la massoneria”, ma esistono diverse massonerie, spesso in contrasto e conflitto tra loro. E ho amici massoni sulla cui correttezza morale giuro senza esitazione.

Premesso ciò per evitare maniacali letture della storia, leggo con interesse che la Bindi, nella veste di presidente della Commissione antimafia, dichiara assodati i legami tra “alcune” logge massoniche e la mafia. Nulla di veramente nuovo, tutto noto; ma la Bindi si spinge fino a chiedere lo scioglimento di queste “alcune” logge, in quanto segrete; e, peggio, lo chiede giacché il legame massonico è più forte dei normali doveri di cittadino, o di giudice, o di medico, o, aggiungo io, di professore.

 Inevitabile che io ricordi alla Bindi e ai lettori che il regime fascista sciolse non “alcune” ma tutte le logge e massonerie; le quali, come le mafie, ripresero vita nel 1943.

 Ma torniamo al 2017 quasi 18. La Bindi dice, e non ne dubito, che sussistono rapporti fattivi e operativi, e quindi delinquenziali, tra mafia e “alcuni” esponenti della massoneria. Bene, ci pensino i magistrati… sperando che nessuno di loro sia affiliato alla massoneria e non scriva le sentenze da incappucciato!

 È un’illazione? Boh: la massoneria è un’associazione, o una galassia di associazioni segrete: io ripeto che conosco persone, e persone a modo, che dicono, anzi che sono orgogliose di dichiarare l’appartenenza alla massoneria; ma, dato il carattere segreto, potrebbe essere massone chiunque, anche chi non lo dichiara o persino chi dichiara il contrario. Lo era, pare, il cardinale Rampolla, che rischiò di essere eletto papa, se non fosse intervenuto il veto dell’imperatore d’Austria; e salì al Soglio san Pio X (1903-14).

 Se erano arrivati così in alto, potrebbe essere massone anche il negoziante dove compro il pane, o il collega che dava otto a chi non lo meritava, o il politicante che diventa ministro e assessore, o lo scrittore di mezza tacca promosso a grande autore… Potrebbero tutti, e non lo sapremo mai, se la massoneria èm e lo è, un’associazione segreta.

 Io sono iscritto o vicino a diverse associazioni, ma sono tutte pubbliche; sono stato iscritto al MSI fino al 1994 quando si suicidò a Fiuggi, e se qualcuno, s’intende a buon diritto, voleva sapere gli iscritti della sezione di Soverato, io, quando ne fui segretario, dovevo esibire gli elenchi. Perché il Gran Maestro della loggia X è esentato da questo elementare dovere giuridico e morale?

Che uno creda all’Oriente Supremo, fatti suoi, purché sia chiaro che Dio dei massoni non è minimamente il mio Dio, ma esattamente il contrario. Per me, uno può credere all’Ente Supremo e ai triangoli e compassi, basta che lo dica.

Non mi preoccupo dunque se Tizio venera o meno un certo Hiram, ma se ha giurato di volere più bene ai suoi “fratelli” che a me e a ciascuno di voi, lettori non massoni: e se è un giudice, ciò non solo è grave, ma è palesemente illegale. Se poi è anche legato alla mafia, siamo al massimo del peggio.

 Oggi non si può fare come quando vennero sciolte le massonerie varie? Bene, ma almeno si pretenda, come prevede la legge, la pubblicità degli elenchi degli affiliati.

Ulderico Nisticò


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