La Catanzaro del dopo-Covid, dall’Australia le idee dell’imprenditore Frank Carioti


Arriva dall’Australia un altro contributo per il forum “La Catanzaro del dopo-Covid-Le idee dei catanzaresi di successo”, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro. La firma è quella dell’imprenditore Frank Carioti.

CHI E’ FRANK CARIOTI

Frank Carioti, imprenditore catanzarese da decenni emigrato in Australia e profondo conoscitore dei mercati internazionali. Impegnato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, si è distinto nel campo dello sviluppo curando molti progetti di successo. Ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio della sua terra coordinando una task force che si occupi di strategie per l’internazionalizzazione e costruendo un ponte strategico tra le imprese calabresi e il resto del mondo.

MISURE SHOCK NELL’IMMEDIATO E PIANIFICAZIONE DI INTERVENTI STRATEGICI

Sono grato all’assessorato alla Cultura di Catanzaro, Ivan Cardamone, per averi dato l’occasione di poter condividere pubblicamente alcune idee sul rilancio post-Covid della mia città di nascita e sono orgoglioso di aver ricevuto questo onore. Innanzitutto, credo che si debba partire da una riflessione e cioè comprendere commercianti o consumatori, proprietari di immobili o i loro inquilini, professionisti o clienti, ci troviamo tutti quanti nelle stesse difficoltà economiche e sociali. Le posizioni contrapposte sono due facce di una stessa medaglia e il destino di ognuna di esse è funzione del destino dell’altra. Compreso questo importantissimo aspetto, è più facile pensare e dare vita a forme di sostegno economico e sociale. Ma devono innanzitutto essere misure di grande impatto, erogate rapidamente e costruite per rispondere alle esigenze correnti e quotidiane che mettano un freno al grave rischio di perdita di posti di lavoro o di tagli salariali.

Nel gestire la fase d’emergenza, però, non si può perdere di vista ciò che è necessario fare quando l’emergenza sarà finita. Ecco perché, accanto alle misure-shock nell’immediato, bisogna pianificare e mettere in piedi interventi di medio-lungo periodo sulla base di una strategia, di una visione. E dopo averli immaginati e prodotti, gli interventi devono essere applicati e monitorati costantemente per sapere se la strategia è corretta o necessita di modifiche. Nel dettaglio, credo che Catanzaro debba essere aperta al resto del mondo. Sia per quanto riguarda l’incentivazione dell’internazionalizzazione delle imprese, sia per quanto riguarda la sua capacità di attrarre visitatori e magari investitori esteri.

Perché ciò si concretizzi, però, non basta dire di voler guardare all’estero, ma è obbligatorio intervenire sui fattori che hanno rallentato l’apertura al resto del mondo: collegamenti ferroviari, stradali e aviari devono essere ripensati in una nuova ottica che faccia di Catanzaro, capoluogo della regione Calabria, un punto focale della regione. Accordi politici a livello locale, regionale e nazionale dovranno quindi essere orientati a questo fine unico, così da poter orientare le politiche gestionali di grandi operatori nazionali e internazionali in tema di infrastrutture e collegamenti.

A cascata, perché Catanzaro possa essere fulcro operativo della Calabria, credo sia necessario puntare con convinzione sulla cultura in tutte le sue forme, ma anche qui serve un’azione coordinata a valle di una strategia di lungo respiro. Far sì che Catanzaro consideri la cultura un valore, a sua volta, porterà la città ad aver bisogno di una viabilità ordinata, ad avere maggior disponibilità di parcheggi e un sistema di mobilità urbana green e sostenibile. In questo nuovo contesto, gli operatori turistici e i ristoratori non potranno prescindere dall’evolvere – con il sostegno di politiche ad hoc – la propria offerta sia in termini di qualità dei servizi che di estetica, funzionalità e quantità dell’offerta stessa.

Ovviamente, questi sono solo alcuni spunti di riflessione che nascono dal punto di vista di un imprenditore calabrese che vive all’estero, in Australia, da diversi decenni e che ha avuto modo di vedere come in altre aree del mondo, azioni simili a queste che ho descritto, hanno permesso a realtà come quella di Catanzaro di svilupparsi e creare ricchezza per i suoi abitanti. Non si tratta certo di un contributo che pretende di essere esaustivo, ma vuole solo stimolare un’analisi e un dibattito che siano ampi e coinvolgenti, ma soprattutto che si possa dar vita ad una strategia pensata e costruita sulla base dell’idea di cosa si vuole far diventare Catanzaro nei prossimi anni, nel prossimo decennio, nel prossimo mezzo secolo. Complimenti per questa iniziativa, allora, all’assessore Cardamone: a lui, al Comune e a chiunque voglia occuparsi realmente della Catanzaro del futuro rinnovo i miei auguri di buon lavoro e ribadisco la mia disponibilità ad essere coinvolto in prima persona. Catanzaro ha bisogno di tutti i suoi figli che la amano, anche se sono distanti”.