La Confartigianato interviene sulla situazione tributi a Badolato


badolato1“Quello che succede in Calabria in tutti i contesti locali è veramente inaccettabile; crisi del mondo dell’artigianato e delle PMI, famiglie che vivono al limite della povertà, sono condizioni che le nostre rappresentanze locali non prendono in nessuna considerazione. Quanto approvato dalla Commissione Straordinaria del Comune di Badolato circa il tributo servizio gestione rifiuti 2015 con tariffe improponibili è veramente inaccettabile!”

E’ quanto denuncia la Confartigianato di Catanzaro-Crotone in una nota in cui spiega che ad esempio “un’attività di Bar che nel 2013 ha pagato € 1.100, l’anno scorso ha pagato 1.630 euro e quest’anno con la delibera a cui ci riferiamo è arrivata ad un imposizione di 2.400 euro”, nonostante il costo complessivo di gestione per la raccolta e smaltimento rifiuti tra 2014 e 2015 sia rimasto invariato (già comunque esagerato, si parla di circa 550 Mila Euro) e considerato un aumento di circa 60 Mila Euro dal 2013 al 2014/215 (aumento dell’11%) che non corrisponde però agli aumenti esosi registrati nelle bollette 2015 ricevute da esercenti e cittadini. Quindi, l’imposta in due anni è praticamente più che raddoppiata, senza un aumento dei servizi e senza un livello di efficienza adeguato al costo “.

“Tale situazione ci pone l’obbligo di tutelare al meglio le nostre popolazioni e il nostro tessuto produttivo, verificando quanto descritto e registrato fino ad oggi. L’ufficio legale della Confartigianato, pertanto, si è già attivato per verificare se esistono i presupposti per presentare un ricorso amministrativo. Chiunque è interessato a mettere un freno a queste situazioni può rivolgersi direttamente alla nostra Associazione telefonando da subito alla nostra sede Tel. 0961 725842-0961 725842 oppure rivolgendosi al nostro delegato comunale Antonio Napoli (tel. 0967/814281). Attendiamo, considerato i tempi brevi, di ricevere in settimana entrante le eventuali adesioni all’iniziativa contro coloro i quali non tengono in nessun conto di una situazione socio economica a limite del default generale”.


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