“La Croce e la Stella”, il film di Salvatore Lo Piano si intreccia con la storia del lager Ferramonti di Tarsia


“La Croce e la Stella” è un film indipendente realizzato a partire dal 2015 e presentato nel 2018. E’ stato finanziato dall’attore/produttore italo-americano Salvatore Pate (originario di Belmonte Calabro – CS), scritto e diretto dal regista Salvatore Lo Piano. La pellicola è basata sulla tremenda storia del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (comune nella provincia di Cosenza) il quale ospitò oltre 3000 deportati ebrei, fu considerato il più grande dei 15 lager fascisti d’Italia e restò attivo dall’estate 1940 al settembre 1943 quando fu liberato dall’esercito alleato che risaliva la Penisola.

Il film segue le vicende di don Giulio (interpretato da Luigi Diberti), il quale un giorno, dopo aver concluso la sua messa quotidiana, scopre improvvisamente di essere in realtà figlio di Elia Padovani (interpretato da Pietro Ragusa) uno degli ebrei deportati al Ferramonti di Tarsia.

La ricostruzione del campo di concentramento è avvenuta in gran parte a Belmonte Calabro. L’apertura del film è molto impattante poiché mostra le cruenti e sconvolgenti immagini di repertorio dei veri deportati in quel lager. Immagini che, grazie ad un montaggio dinamico e coinvolgente, sono capaci di instillare negli occhi e nella coscienza dello spettatore forti e indelebili impressioni.

Anche l’utilizzo della musica rispecchia in modo coerente la raccapricciante situazione, riuscendo perfettamente a trasmettere l’infinito dolore e l’immane sofferenza provata da migliaia di persone innocenti. Il tutto rappresentato non solo con un ottimo mixaggio del suono, curato meticolosamente dal musicista Sandro di Stefano, ma anche con le meravigliose colonne sonore scritte dallo stesso Salvatore Pate (come “Dio guidaci tu” e “Io ti amo”) magistralmente eseguite dal tenore Giuseppe Morrone. Inoltre si potrà notare un efficace utilizzo della fotografia, atto a mettere in evidenza una ricostruzione delle ambientazioni molto fedele e realistica. Il film prosegue con un ritmo alquanto coinvolgente, grazie soprattutto alla convincente prova attoriale da parte di tutti i membri del cast.

Nonostante “La Croce e la Stella” abbia avuto il grande merito di rappresentare accuratamente il rapporto di solidarietà umana creatosi fra il popolo calabrese e i poveri internati, valorizzando la bontà e la generosità elargite da parte della gente del posto e, benché sia stata presentato a Roma presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati in Montecitorio, l’opera rimane purtroppo sconosciuta non solo al grande pubblico, ma addirittura alle grandi istituzioni! Purtroppo la mancanza di un buon sistema di distribuzione fa sì che un progetto così ambizioso e importante rischi di non essere sufficientemente valorizzato. Sarebbe opportuno, perciò, che tale film venga almeno proiettato nelle scuole per un’utile pedagogia sociale. Inoltre, perché non intervengono le Università, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), l’UCEI (l’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia) e soprattutto il Comune di Tarsia?…

Un importante aneddoto riguardante la cerimonia di presentazione del film, è quello che vede protagonista Salvatore Pate, il quale dopo essere stato presentato come produttore della pellicola, ci tiene prima ad evidenziare lo straordinario lavoro fatto dal regista Salvatore Lo Piano e successivamente sottolinea di non voler essere considerato produttore, ma come colui che ha speso fino alla sua ultima goccia di sangue per dare speranza al mondo intero affinché un evento del genere non si verifichi MAI PIU’!

La proiezione di tale film potrebbe essere utile pure per celebrare l’imminente festa del 25 aprile (78° anniversario della Liberazione nell’80° dalla liberazione di tale lager).

Claudio Carolei (giornalista e critico cinematografico)