Dopo il burrascoso colloquio ben noto, si sono scatenati i politicamente corretti più corretti, a colpi di ingiurie nei confronti di Trump, a colpi di “bullo” e “cow boy”… e tutti nostalgici di Biden cacciato dal suo stesso partito e di Kamala sonoramente bocciata dagli elettori; i quali hanno votato Trump.
Ci sono ancora, sebbene sempre più pochi, i politicamente corretti; fanno ancora del chiasso; scrivono libri di fronte a scolaresche accompagnate dietro circolare dei dirigenti, e non certo volontarie; predicano in tv senza mai contraddittorio.
Nulla di grave, perché i ragazzi presto compiranno 18 anni e andranno a votare come pare a loro: e gli ultimi numeri delle urne parlano chiarissimo, dove votano!
Torniamo a Trump, che piglia a male parole Zelensky, lo caccia dalla Casa Bianca… e i politicamente corretti eccoli a piangere e “indignarsi”; e Ursula dichiara di volersi ARMARE.
La stessa Ursula di animo tenero e mite, la quale quando Erdogan le negò una sedia, andò micia micia a cercarsi un umile divano in disparte; mentre qualsiasi contadina analfabeta dei calabri paesi avrebbe al volo girato “le terga”, al grido di “su tamarruni”. Improvvisamente, Ursula vuole andare alla guerra!
E invece Zelensky, dopo poche ore, ha subito capito la musica, e, di fronte alla fine degli aiuti USA, ha detto che vuole le trattative e la pace, ed è pronto a ragionare anche sulle appetite terre rare. Come ci restano male, i politicamente corretti e guerrafondai, di fronte a questa benefica pioggia di Realpolitik che li mette tutti all’angolo, e senza manco un divano!
Non c’era molto da pensarci, illustri filosofi politicamente corretti. Non si era ancora sistemato alla Casa Bianca, Trump, che già aveva costretto alla tregua e trattativa le due bande, Israeliani e Palestinesi, che non dal famoso 7 ottobre 2023, ma dal lontano 1917 finora conoscevano, e su larghissima scala attuavano, solo l’orrenda pratica di scannarsi a vicenda.
Vi ricordate diluvi di chiacchiere, “road map”, “accordi di Abramo” e altre ciacole? Ebbene, non sono servite a niente, e c’è voluto il cow boy e bullo e cattivone Trump, per la pace.
La pace è dunque un film per adulti, mica un cartone animato per bambini: non pensate a male, adulti nel senso di persone serie e decise, e che fanno i fatti, e le parole al vento le lasciano ai poeti dilettanti.
Ulderico Nisticò