La protesta degli avvocati calabresi: “Lasciati fuori dalla vaccinazione”


«La corsa al vaccino mette in evidenza la mancanza di un piano di distribuzione basato su regole chiare». A sostenerlo sono i presidenti delle dieci Camere penali della Calabria che, con una lettera indirizzata al Ministro della giustizia, Marta Cartabia, ed al commissario della sanità calabrese, Guido Longo, lamentano la scarsa attenzione verso la categoria esposta al contagio del covid nelle aule dei tribunali.

In particolare gli avvocati calabresi denunciano il fatto di essere stati lasciati fuori dalla vaccinazione fatta alle categorie che gravitano attorno al mondo della giustizia: «In tale desolante quadro – scrivono – diamo conto della situazione calabrese in cui il servizio pubblico essenziale della giustizia, a braccetto con le Prefetture, smarcandosi da altri, è riuscito ad ottenere il suo stock di Astrazeneca. Diamo conto che il commissario Longo ha scartato gli avvocati concelebranti la liturgia quotidiana dei processi alle moltitudini di imputati nonché obbligati assembratori di corridoi e atrii davanti ad aule ed ingressi di cancellerie semideserte”.

I presidenti delle Camere penali calabresi, evidenziando che “secondo il commissario Longo il servizio giustizia funzionerebbe scartando la categoria professionale che esercita la funzione difensiva nei procedimenti giudiziari», si rivolgono al ministro della giustizia «perché con chiarezza faccia intendere che non è affare del commissario della sanità della Calabria far funzionare un servizio scegliendo di garantire coperture vaccinali ad alcuni soltanto delle parti essenziali del sistema».

Viene chiesto al commissario Longo di svelare “il criterio in base al quale ha ritenuto di assegnare priorità a Magistrati e personale amministrativo e dipendenti di Aziende a contratto col Ministero». Infine, al ministro Cartabia ed a Longo gli avvocati della Calabria domandano di sapere «le ragioni per le quali non è stato avviato un piano di vaccinazioni nelle carceri».