La puzza a Catanzaro non è andata via


Rimane, perché, in fondo, c’è sempre stata.
A “puzzare” sono i professionisti del trasformismo nostrano, strenuamente impegnati a rimanere a galla.
Il trasformismo non è sol­amente uno squallido feno­meno dal punto di vista etico e morale, ma rappresenta la cartina di tornasole della terribile crisi in cui viviamo.
Il problema, quindi, non è tanto il “megafono” che, dopo aver sputato fango sul meridione, ora ci adula perché gli servono i voti.

In fondo prova a rinforzarsi, e per questo motivo ha deciso di imbarcare “cani & porci”.
Il guaio sono, appunto, i “cani & porci”, ovvero quella folla di profittatori pronti a salire su qualsiasi carro, per continuare a farsi gli affari propri.

Attenzione, sono esattamente gli stessi che prima osannavano Craxi, poi Berlusconi, quindi Renzi, oggi Salvini … e domani qualunque “culo” che valga la pena di essere leccato.

Del resto, a furia di leccare, qualcosa sulla lingua rimane sempre.
Questa è la mise­ria della politica catanzarese, che si ricicla continuamente per celebrare se stessa e continuare a devastare Catanzaro.

Francesco Di Lieto (Codacons)


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