La Russia ha messo le sanzioni a noi


 Nel 1935, la Società delle Nazioni (ONU dell’epoca) impose le sanzioni all’Italia fascista per la guerra d’Etiopia. All’Italia non successe niente di serio; e, al contrario, l’operazione, detta subito “le inique sanzioni” (sulla facciata di qualche municipio c’è ancora la lapide), suscitò un moto universale di popolo, esteso non solo a quelli ancora tiepidi nei confronti del regime, ma si manifestarono pubblicamente a favore della guerra Benedetto Croce e Vittorio Emanuele Orlando, e vari altri antifascisti in esilio, e anche i fascisti dissidenti; e iniziò il passaggio al fascismo di alcuni ben noti comunisti, tra cui Bombacci, uno dei fondatori del PCdI del 1921.

 Sanzioni inutili, quelle del 1935 all’Italia; ma almeno, che si sappia, non fecero danno agli Stati promotori delle sanzioni, tra cui Francia e Gran Bretagna.

 Le sanzioni del 2022 alla Russia stanno invece danneggiando non i sanzionati, i Russi, ma i sanzionatori. Paghiamo la benzina a 2.050 € di media; e non vi dico la luce e il gas.

 A proposito di gas, la Russia sta riducendo le forniture anche all’Italia; e il governo risponde che va tutto bene “per il momento”, senza informarci di cosa succederà negli altri momenti. La Russia si assicura mercati come la Cina (un miliardo e mezzo di clienti) e l’India (miliardo abbondante).

 Intanto è l’economia italiana che va a rotoli.

 Invece nessuno fa niente di serio per la pace. L’atteggiamento degli Europei è schizofrenico: mandano armi, cioè conducono una guerra obliqua: la storia è zeppa di questi casi; per gli amanti dei romanzi, cito la Guerra dei sette anni (1756-63), che Francia e Gran Bretagna fecero combattere a Irochesi e Moicani. Mentre invocano la pace, ecco che Ursula, con retorica da tema di un tempo, proclama che gli Ucraini sono pronti a morire per entrare nell’Unione Europea. Ragazzi, ci sono migliaia di motivazioni più serie dei passacarte di Bruxelles, se proprio uno vuole combattere e cadere in prima linea!

 La sola mediazione realistica, quella del Vaticano, è stata immediatamente censurata e oscurata da tutti, cattolici inclusi: figuratevi gli altri.

Ulderico Nisticò