La Società Italiana di Diagnostica Vascolare sceglie il S. Anna Hospital come sede dei corsi formativi nell’area Calabria-Sicilia


La Società Italiana di Diagnostica Vascolare ha scelto il S. Anna Hospital come sede del proprio corso teorico pratico per l’area Calabria-Sicilia (nell’isola, la struttura individuata è il Policlinico universitario di Catania).

<< Si tratta – spiega Elia Diaco, responsabile dell’Ambulatorio di Angiologia e Medicina Vascolare del S. Anna nonché tutor designato – di una delle più importanti attività istituzionali della SIDV e questo, naturalmente, costituisce per noi un motivo di legittima soddisfazione, perché è il riconoscimento della qualità del lavoro che facciamo. Destinatari del corso sono i medici sia di ambito clinico sia diagnostico, i quali attraverso questa attività vengono formati o aggiornati sulle modalità di approccio terapeutico e sulle indagini che riguardano l’apparato vascolare, con particolare riferimento alle metodiche strumentali ultrasonografiche >>.

Il corso avrà la durata di sei mesi e si articolerà in una giornata teorica, una settimana di formazione residenziale interattiva e quattro settimane di lezioni pratiche. A beneficiarne, nel caso del S. Anna, sarà buona parte del Dipartimento di Chirurgia Cardiovascolare; vi partecipano, infatti, dottoresse impegnate nel Servizio di Cardiologia ed Ecografia Cardiovascolare, diretto da Stefania Leonetti e nell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare, diretta Giuseppe Caliò.

Oltre al corso SIDV, l’ambito vascolare del S. Anna ha fatto registrare di recente un ulteriore riconoscimento: il rinnovo per un triennio dell’accreditamento di eccellenza all’Ambulatorio di Angiologia e Medicina Vascolare. L’accreditamento viene conferito dalla Siapav, Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare, a strutture che operano secondo standard che rendono misurabile e valutabile la qualità della attività svolta. La verifica è stata effettuata dai due responsabili Siapav della procedura, Gianfranco Lessiani e Rita Pepe. Quest’ultima ha affermato che l’accreditamento deve essere per l’ospedale “motivo di vanto e orgoglio, perché non è semplice trovare situazioni così bene organizzate e codificate, peraltro già da tempo; segno di una sensibilità che, talvolta, neppure strutture ben più grandi sono in grado di dimostrare”.