La sofferenza gestita con la terapia del dolore, l’Ande ha incontrato Tiziana Iaquinta


Gestire la sofferenza e i momenti bui della propria vita attraverso la terapia del dolore.
L’Ande (Associazione Nazionale Donne Elettrici) ha affrontato il delicato argomento con la docente universitaria, scrittrice e pedagogista, Tiziana Iaquinta, autrice del libro “Eravamo felici”.

“Abbiamo voluto incontrare – ha affermato la presidente Marisa Fagà – un’eccellenza del nostro mondo universitario che sta percorrendo una ricerca scientifica in direzione della pedagogia del dolore di cui tutti abbiamo bisogno. Nella nostra vita siamo attraversati da due tangenziali, la gioia e il dolore. La prima non ha bisogno di terapia, la seconda necessita di interventi mirati perché, spesso, non siamo pronti a fronteggiare situazioni che si verificano all’improvviso. Un aiuto importante, in particolar modo per le nuove generazioni che si scoprono molto fragili. Da questo incontro è scaturita la necessità di approfondire sempre più l’argomento; infatti, organizzeremo altre iniziative, coinvolgendo soprattutto i giovani”.

E’ intervenuta anche Carmen Audino, in qualità di past president dell’Ande, che ha raccontato il percorso vissuto dall’autrice, sottolineando come, mettendo a fuoco sul suo dolore personale, sia riuscita a farsi forza.

“Se il dolore non si oltrepassa non si può essere felici – ha dichiarato Iaquinta – In un tempo come il nostro in cui si negano i sentimenti, siamo incentrati sulle performance, sul successo come status, anche l’amore è fasullo e lo si vive tramite le chat. Io con la morte parlo di tutto ciò che è scomodo e di cui non si deve parlare. Narro del mio dolore, qualcosa che conosco, un atto di testimonianza vero. Noi ci impegniamo a lasciare grossi patrimoni economici ai nostri figli, a fargli vivere un benessere finto. Ci preoccupiamo poco di lasciargli una ricchezza interiore che è la costruzione di loro stessi in tutte le dimensioni, psicologica, sociale, affettiva, emotiva. Io educo i giovani a saper soffrire, che significa dare al dolore la giusta collocazione, riuscire a far vedere oltre la riva del fiume”.
L’appuntamento, svoltosi nella Sala Giunta della Provincia, è stato moderato dalla giornalista Donatella Soluri e si è concluso con la poetessa Marisa Provenzano che ha letto alcune pagine del libro.


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