La Trasversale e la depressione


 L’ultima è davvero simpatica: a chiedere il rinvio a tra QUATTRO mesi, non sono stati i ricorrenti, ma gli AVVOCATI DELL’ANAS. E vi ho detto tutto! Così capite meglio quanto segue.

C’è poco da giocare al piccolo giurista: il tratto Gagliato – 106 non si farà nel 2025, e, secondo me, nemmeno nel 2026, eccetera. È banale, alla luce, anzi al buio di questa triste considerazione, che intanto i soldi non verranno spesi, e li falcerà l’inflazione.

Qualcuno starà pensando che io, dopo mezzo secolo, mi stia arrendendo; e anche io di me stesso ho questa impressione. Ma sì, faccio come il re Latino che “lasciò andare le redini alle cose”, e si ritirò a casa?

Per quanto mi riguarda, infatti, io sono ancora pronto a combattere contro i nemici più potenti, tipo mostri del mito greco; ma qui non c’è una fatica di Ercole contro idre di Lerna e leoni di Nemea, c’è la tattica delle lungaggini e dei cavilli tribunalizi: ditemi voi, gentili lettori, cosa posso fare io di fronte a un rinvio di quattro mesi? Nemmeno arrabbiarmi, e posso solo piegare le orecchie come l’asino di Orazio. E svagarmi con le citazioni classiche. Esprimo il massimo disaccordo su qualsiasi cosa, e non voglio sentire ragioni. Detto questo, passiamo ad altro.

E sapete che fine ha fatto la pubblica opinione della Valle dell’Ancinale? Avete notizie di sindaci e deputati e senatori e consiglieri e intellettuali e imprenditori e gente, eccetera? Ancora qualche anno fa si vedeva qualcuno alle riunioni, alle manifestazioni, alla festa per l’apertura del tratto Chiaravalle – Gagliato. Ora sono spariti tutti, tutti dormono non il sonno di Endimione, bensì quello di Aligi: studiate i due casi.

C’è un motivo di fondo, ed è una cappa di depressione che incombe sopra un territorio che si va svuotando di attività, e appare sempre di più un dormitorio di anziani. E mi viene il sospetto che tantissimi non si curano della strada, e delle strade in generale, per il banale fatto che non hanno dove andare; molti sono anche attempati e nemmeno posseggono una macchina.

E già, se la strada servisse a qualcuno (per esempio, a un turismo che non sia sciacquarsi 15 gg.), qualcuno protesterebbe: e invece, tutti zitti come tartarughe e pesci.

Si chiama depressione, e non è affatto un atteggiamento intellettuale come lo spacciano in certi romanzi e film: è una malattia psichica e fisica.

Ulderico Nisticò