Lamezia Terme – Prima udienza relativa alla richiesta di incandidabilità dell’ex sindaco Mascaro


Si è svolta stamattina dinanzi al Tribunale Collegiale di Lamezia Terme (Presidente Fontanazza, giudici Aragona e Regasto) l’udienza relativa alla richiesta di incandidabilità avanzata nei confronti dell’ex Sindaco del Comune di Lamezia Terme Paolo Mascaro e degli ex Consiglieri Comunali Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino.
Di fronte al Collegio è comparso personalmente l’ex primo cittadino, assistito dagli avvocati Dina Marasco e Pietro Palamara, anche in sostituzione degli avvocati Gianfranco Spinelli e Bernardo Marasco; gli avvocati Mario Murone e Ida Sirianni, nell’interesse di Pasqualino Ruberto, e l’avv. Lucio Canzoniere, nell’interesse di Giuseppe Paladino.

Stante la produzione di corposa memoria e di centinaia di documenti da parte della difesa dell’ex Sindaco di Lamezia, sia il Procuratore della Repubblica Salvatore Curcio, personalmente comparso, che l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro, rappresentata in udienza dall’Avv. Maria Montesanti, hanno chiesto termine per esaminare. Richiesta avanzata anche dai difensori di Ruberto e Paladino.

Mascaro ha chiesto di essere sentito personalmente e i suoi difensori hanno evidenziato di essere immediatamente pronti a discutere, pur non opponendosi alla richiesta di rinvio avanzata dal Procuratore Curcio.
La causa è stata rinviata, quindi, all’udienza del 12 aprile 2018 ore 9,00 ove si procederà all’audizione del sindaco ed alla discussione degli avvocati, con assegnazione in decisione nella medesima udienza; nel contempo, sono stati concessi termini alle parti di venti e dieci giorni per produrre, eventualmente, nuove memorie e documenti, od avanzare richieste.
A fine udienza, l’ex Sindaco si è mostrato molto fiducioso nella giustizia e ha dichiarato: “Avevo chiesto di essere sentito all’odierna udienza perché era la prima occasione che mi è stata offerta a distanza di 8 mesi e 13 giorni dall’avvento della Commissione di Accesso, con richieste ad oggi più volte denegate da vari organi dello Stato. In particolare, avrei voluto chiarire sin da subito quanto siano inveritiere e fallaci sia le contestazioni inerenti la mia attività professionale, non avendo mai difeso in processi di criminalità organizzata alcun imputato durante il mio mandato da Sindaco, e sia quelle a me riferite in maniera indiretta e riguardanti le determine dirigenziali oggetto di contestazioni. Sono certo, comunque, che, stante la minuziosa difesa espletata dai miei avvocati e gli eventuali ulteriori chiarimenti che fornirò all’udienza del 12 aprile, sia la Procura della Repubblica di Lamezia Terme che il Ministero dell’Interno, per il tramite dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, si assoceranno alla richiesta di rigetto della pronuncia di incandidabilità avanzata nei miei confronti. Ciò in quanto è doveroso per lo Stato e per il senso etico dal quale è e deve essere permeato, prendere atto che in maniera oggettiva quanto contestato è frutto di falsa affermazione e di lettura clamorosamente erronea e superficiale delle norme del Codice dei Contratti”.

Antonella Mongiardo


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