Lapecheronza in India


 Quelli della mia avanzata età si ricordano, credo, di quel gioco di parola di moda, nato da una freddura: il ragazzo dove a svolgere un temino con traccia L’ape che ronza, e capì invece La pecheronza, e scrisse con fantasia su questo inesistente ovino. Si giocava a inventare parole con ape, intreccio coniugato e declinato in tutti i modi…

Memore di ciò, ho chiesto a un amico, profondo conoscitore del sanscrito, la lingua classica dell’India, come si dice ape, e così saggiamente mi risponde: “Ci sono varie denominazioni. Quella che più mi piace è madhukarah “facitrice di miele”; o anche bhrngah “la ronzante”, alih e altre cinque o sei”; aggiunge, sapendomi grecista (ognuno l’arte sua!), che “madhu corrisponde al grecο μέθυ”. Lo ringrazio.

Che c’entrano le api sanscrite e la pecheronza, con il 2024? C’entrano, perché la Piaggio, che da almeno sessant’anni produceva la famosissima Ape a tre ruote, aveva due stabilimenti, uno a Pontedera e l’altro in India, e ha deciso di chiudere uno… indovinate quale!

Perché in India, è ovvio: costa di meno, e gli operai vengono pagati in rupie, mica in euro; e mica scioperano o cose del genere; e mica hanno diritti… Nel senso che l’India è sicuramente “la più grande democrazia del mondo”; ma anche lo Stato d’Israele è “l’unica democrazia del Medio Oriente”, e andate a dirglielo a Gaza o al Libano!

Insomma, la Piaggio saluta l’Italia, e diventa indiana. I contadini italiani, ammesso ancora ne esistano, dovranno comprare una Madhukarah, o Bhrngah, o Alih… in verità, si chiamerà Bee, perché gli Indiani, dopo essersi liberati dall’odiato dominio inglese, parlano inglese invece delle loro complicate 450 lingue indoeuropee e non. Del resto, lo facciamo anche gli Europei dopo la brexit.

Siamo allo smantellamento del sistema industriale italiano?

Ulderico Nisticò