L’architetto calabrese Francesco Schiavello vince il primo premio “Grand Prix IAA Interarch 2018”


L’architetto Calabrese si è presentato alla Triennale Mondiale di Architettura con quattro progetti internazionali per rappresentare l’Italia alla XV edizione di “Interarch 2018”, di Sofia (Bulgaria), importante evento internazionale di architettura. A questa quindicesima edizione  “XV Triennale Mondiale di architettura Interarch 2018”, vince il primo premio “ Prize of the International Academy of Architecture and Embassy of Mexico – Interarch Gold Medal – Honorary Diploma) con il progetto del ponte pedonale “Lávka Holešovice Karlín” di Praga (Repubblica Ceca), il riconoscimento va anche agli altri progettisti e autori del progetto: Davide Coluzzi daz, Leonardo Venezia e Marco Peroni ( calcoli Strutturali).  Questo è il terzo premio internazionale che l’architetto  Schiavello riceve dopo i due premi internazionali  “20+10+X World Architecture Community Award” vinti il primo nel 2012  “con la progettazione di Piazza Vittorio Veneto, piazza a forma di stella marina per la città calabrese di Tropea ed il secondo nel 2015 con la riqualificazione dell’Area ex-Comac di Soverato.

La Triennale di architettura di Sofia è un evento dell’accademia Internazionale di Architettura  ( I.A.A.) organismo non governativo UNESCO, rappresenta la più importante organizzazione mondiale di architettura che vanta tra i suoi membri i più grandi nomi dell’architettura: Sir Norman Foster, Zaha Hadid , Mario Botta, Renzo Piano,  Richard Meier, Augustin Hernandez, Frank O. Gehry, Massimiliano Fuksas, Cesar Pelli, , Alvaro Siza, , Vittorio Gregotti, Manfredi Nicoletti, , Pietro Reali, Richard Rogers, Aymeric Zublena, Daniel Libeskind, Santiago Calatrava, Paolo Soleri, Emilio Ambasz, , Jean Nouvel, Kiyonori Kikutake, Rasem Badran, , Oriol Bohigas, , , Georgi Stoilov, ecc, solo per citarne alcuni.

Le principali attività della IAA sono incentrate su conferenze, competizioni ed esposizioni internazionali di architettura oltre che della Triennale mondiale di Architettura (INTERARCH-Sofia), tenuta ogni tre anni, con lo scopo di promuovere la cultura architettonica e la conoscenza reciproca degli architetti di tutto il mondo.

L’assemblea IAA è composta da tutti i membri dell’Accademia (72 accademici e 102 professori) e si tiene ogni tre anni. Approvano e apportano correzioni nello Statuto IAA e nei Regolamenti, eleggono nuovi Accademici, i membri del Consiglio Accademico e il suo Presidente. Il presidente della IAA elegge i “visiting professor” della IAA.

Il progetto premiato:  Ponte pedonale “Lávka Holešovice Karlín” a Praha (Repubblica Ceca)

l progetto del Ponte nasce dal voler realizzare un luogo simbolo, in analogia con le bellezze Praghesi. L’idea progettuale si fonda su alcuni principi fondamentali:

La continuità della forma e dei flussi funzionali;

Alludendo al tipico sistema ad arco dei ponti praghesi, è stato capovolto il concetto strutturale creando un “segno” fluido connettendo  le aree urbanistiche della città storica (Karlin) e di nuova espansione (Holesovice). In corrispondenza di Svanice è stata creata una piazza soprelevata connessa sia con il Polo sportivo del Tennis, che con l’area verde posta all’estremità est dell’isola.

La sicurezza in caso di esondazione:
Sia l’ingombro planimetrico che  altimetrico  del ponte rispettano i limiti imposti dal bando. In particolare in corrispondenza dell’isola di Svanice è stata creata un’area “rialzata” artificialmente in modo da tenere in quota tutto la trave portante della solaio. Da un punto di vista architettonico, l’impatto visivo dell’altezza è stato “ammorbidito” creando dei terrazzamenti piantumati a verde, con bordi in calcestruzzo per resistere ad eventuali flussi di piena del fiume. Inoltre la forma a “cuneo” dei terrazzamenti, in caso di piena del fiume, oltre a “elevare” l’appoggio centrale dell’arco dal fiume, devia il corso dell’acqua rendendo l’area piu sicura anche per le persone. Sul fronte ovest i terrazzamenti sono attraversati dal principale percorso ciclo-pedonale che conduce all’importante centro sportivo dedicato al tennis; sul fronte est, invece, in conformità al piano urbanistico, è stata predisposta un’area verde in cui vi è anche la possibilità di spettacoli all’aperto data la forma dei gradoni a “teatro”.

L’esperienza Prospettica (esterna ed interna al ponte)

A prima vista la soluzione architettonica adottata potrebbe sembrare “standard”, caratterizzata da una doppia arcata strallata. Tuttavia il concetto alla base del “segno architettonico” è l’alternanza dell’appoggio. Infatti l’arcata continua si “intreccia” prospetticamente lungo le diagonali poggiando in maniera alternata: sul fronte di Karlin l’arco si fonda ad ovest della passerella, sull’isola si sposta ad est per poi di nuovo ricollocarsi ad ovest in corrispondenza di Holesovice. Questa caratteristica dona al ponte prospettive mutevoli-diversificate sia percorrendo il ponte attraverso l’incrocio dei cavi, sia dall’esterno, generando un’immagine estremamente dinamica nello skyline cittadino.

Particolare attenzione è stata dedicata all’utilizzo dei materiali e dell’illuminazione. L’arco è caratterizzato da due materiali differenti: il lato est è in acciaio Corten; il lato ovest bianco verniciato a caldo. Questa strategia mira ad una volontà di integrazione col paesaggio: chi proviene dalla “città nuova” (Holesovice) avrà una percezione dell’arcata “segnata dal tempo” che ti conduce verso la storia; chi invece percorre il ponte provenendo da Karlin potrà apprezzare l’arcata continua nella sua “lucentezza” contemporanea: un ponte appunto tra “passato” e “futuro”.


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