Le strade e la morte, Soverato inclusa


 Ricorderete che io sono il presidente onorario del Comitato per la Trasversale; e che per questa strada mi batto da diversi decenni; e continuerò a farlo finché non vedo operai e ruspe, e la strada finita. Sono dunque al di sopra di ogni sospetto, se dichiaro che i morti e gli incidenti non sono colpa delle attuali strade, ma di chi ci cammina sopra.

 Vi siete accorti, amici lettori, che molto spesso leggiamo e sentiamo di incidenti, ma quasi mai sentiamo e leggiamo delle loro cause, e di chi è o meno il colpevole? E tutti i morti sono promossi a “vittime”. Esempio: se due auto si scontrano da due direzioni contrarie, e l’immagine ci mostra relitti accartocciati, è palesissimo che una delle due, o entrambe le auto viaggiavano a velocità del tutto superiori e alla segnaletica, e al buon senso; e che uno dei due conducenti, o entrambi, hanno colpa. Se una delle due auto esce dalla sua mezzeria, il conducente o si è sentito male all’improvviso, o non sa guidare… o è ubriaco o drogato. Se un matto tenta il sorpasso vietato dove c’è una fila di auto, e altre ne vengono al contrario – ognuno di noi può testimoniarlo… insomma, se succedono queste cose, non è la strada a causare gli incidenti, sono gli autisti. La 106 è degli anni 1930: ottima carreggiata e ponti indistruttibili, ma concepita novant’anni fa, e quando, ideologicamente, si privilegiava nettamente il treno.

 A proposito, non scordiamo gomme lisce, freni usurati, e vecchi catorci.

 Ecco, io vorrei che giornali e tv m’informassero, qualche giorno dopo, delle indagini sull’incidente X: se erano freni e gomme e conducente drogato, eccetera; e, detto in generale, velocità eccessiva, e incapacità di guidare. E se la patente è stata ritirata.

 Chi sa guidare, infatti, sa anche a quale velocità andare, secondo le condizioni della strada… e anche secondo le proprie condizioni. E chi si mette alla guida drogato o ubriaco, ritiro della patente a vita.

 Un’altra cosa che mi piacerebbe è vedere pubblicati i nomi dei colpevoli, e di eventuali passibili di ritiro di patente. Un’altra cosa che non succede mai, e i giornali vanno a colpi di ipocrite iniziali.

 Non ci possono essere pattuglie dovunque? Ebbene, delle belle telecamere bastano e avanzano.

 Lo stesso per Soverato, con particolare riguardo a via Colombo e al tratto di Lungomare dalla rotatoria a via Galleria, dove più d’uno si svaga credere di essere a Monza; e non solo ragazzini in motorini puzzolenti e rumorosi, anche persone nell’età. In questo caso, ci vuole almeno una telecamera; e multe da levare il pelo. Ne basta una, e si sparge la voce.

 Ah, quasi dimenticavo: la promessa di una telecamera l’ho sentita almeno tre anni fa.

 Mettiamo almeno dei dossi artificiali?

 Infine, miglioriamo le strade; ma strade sono, e lo saranno anche se migliorate: non sono piste per mentecatti.

Ulderico Nisticò