Legge elettorale in Calabria


 Abbiamo votato il 4, e oggi, 25, non sappiamo se e chi e come sono i consiglieri regionali. Speriamo in domani e dopodomani? Pare che la colpa sia della doppia preferenza di genere, una botta di demagogia. Attenti, per me, tutte donne in Consiglio e Giunta, andrebbe benissimo, se valgono; ma in quanto donne, no; ed è offensivo anche per le donne che valgono davvero, questa specie di riserva del wwf.

 Secondo me, non va bene tutta la legge regionale calabrese. Intanto, se i parlamentari eletti in Calabria passeranno da 30 a 19 – alleluia –, e se da molto tempo i consigli comunali sono nettamente diminuiti di numero (Soverato ne ebbe fino a trenta!!!), mi spiegate perché alla Regione devono essere sempre ventinove? Diciannove, bastano, anzi avanzano.

 Fosse per me, farei un bel maggioritario secco: 19 collegi, e in ognuno chi piglia un voto in più vince. E i partiti? Beh, se vogliono vincere, scelgano candidati decenti e convincenti, e non pincopalla tanto per riempire le liste, femminucce incluse.

 E poi, perché per forza partiti? Se io mi voglio candidare autogestito, visto che partiti io non ne ho dal 1994, un quarto di secolo fa? Ecco, sarebbe un’idea.

 È un bel compitino per il prossimo Consiglio, quando mai riuscirà ad insediarsi: riformare radicalmente la legge elettorale regionale.

 E subito, non quattro o cinque anni di sproloqui in politichese, senza poi nulla concludere.

 Intanto, s’insedi; e Occhiuto nomini al volo la Giunta; e la Giunta inizi su due piedi a lavorare. 

Ulderico Nisticò