Mi darete testimonianza che io, sfidando molti umori, propugno da anni e anni la fusione tra Comuni. Riassumo i motivi:
1. I Comuni calabresi sono 404 per una popolazione effettiva di un milione e mezzo: fate una divisione, e l’articolo potrebbe finire qui.
2. Non scomodate il re Italo e la Magna Grecia: la massima parte dei Comuni, in quanto entità autonome, risale solo al 1807 e al 1811, per operazione politica dei “re” Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, a favore dei loro pochi e ricchi sostenitori.
3. I quali sostenitori si fecero, e fecero anche in seguito, e spostarono i confini comunali a loro comodo: consultate una cartina, e scoprirete una serie di stranezze.
4. Dei 404 Comuni di oggi, moltissimi, o la maggioranza, sono scarsamente popolati: per non infierire!
5. Moltissime fusioni sono già avvenute di fatto: vedi il continuum da Montauro a S. Sostene, e provate a individuare dove finisce un Comune e dove inizia un altro. Al netto di nevrotici cartelli SATRIANO piantati persino in alta e irraggiungibile montagna. Ma vedi, appunto, Cittadella e Laganosa, eccetera.
6. Lo stesso per l’occasione della legge: Cosenza e Rende e Castrolibero. Vi comunico che l’attuale Cosenza, capoluogo, a stento conta 50.000 abitanti, mentre Corigliano-Rossano 85.000. Basta, come esempio?
7. Ebbene, se si deve stendere un piano regolatore, ognuno se lo fa per conto suo, e spesso a dispetto dell’altro. Lo stesso per le strade e servizi vari.
8. Le cronache calabresi ricordano giù fusioni: Taurianova, Lamezia T., Casali del Mango, Corigliano-Rossano.
9. Nomina non sunt consequentia rerum. E fermate subito le fantasie degli storici della domenica. Del resto, anche la Calabria si chiama così solo dall’VIII/IX secolo dopo Cristo (dopo, non prima!); e Vibo Valentia è in latino, ma dal 1928; e Locri dal 1934.
10. Fusione, o annessione?
Qualcuno, sussidiario scolastico alla mano, lamenta l’annessione tipo 1859-61-66 (o, per essere pignolo, prima ci furono 1816, 1829, 1847), e che un centro grosso prevalga sul più piccolo: che bella scoperta! Ora, è ovvio, per esempio, che se gli Istituti scolastici sono a Soverato, Soverato si “annette” gli studenti di un vastissimo territorio; ma Soverato, di suo conta 7 kmq, un francobollo; e non ha montagna e pinete, anzi pure pochissima spiaggia.
Se facciamo un Comune unico, bisognerà costruire una sede municipale, perché già l’attuale è strettissima per Soverato. Dove metterla? Nell’ex Soverato o nell’ex Davoli eccetera? No, dove sta meglio ed è più raggiungibile. Del resto, informo tutti i miei amati conterranei calabresi che campano ancora nel XVII secolo, esiste internet.
Così la penso io. Mi piacerebbe che qualcuno aprisse una discussione seria e pacata, anche con eventuali motivate obiezioni, ma senza campanilismi ormai da vecchie e superate memorie.
Ulderico Nisticò