L’Italia ritorna all’Ora Solare: Tra un’ora di sonno in più e il dibattito europeo sull’abolizione


 Scatta stanotte, tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, il tradizionale ritorno all’ora solare. Alle ore 03:00, le lancette degli orologi in Italia torneranno indietro di un’ora, segnando nuovamente le 02:00. Un gesto che regalerà agli italiani sessanta minuti di sonno in più, ma che al contempo riaccenderà il dibattito sulla persistenza di questo doppio orario semestrale.

​Il cambio d’ora, che resterà in vigore fino all’ultima domenica di marzo 2026, segna il passaggio a giornate con maggiore luce al mattino e il calare del buio in anticipo nel tardo pomeriggio.

​Risparmio Energetico e Dubbi
Storicamente, l’adozione dell’ora legale è stata giustificata dal risparmio energetico ottenuto sfruttando al meglio la luce naturale nei mesi primaverili ed estivi.

Secondo i dati forniti da Terna, i sette mesi di ora legale appena trascorsi nel 2025 avrebbero permesso all’Italia un risparmio di circa 310 milioni di kWh, pari a circa 90 milioni di euro.

​Tuttavia, i detrattori del sistema continuano a evidenziare come i benefici in termini di risparmio siano sempre meno marcati rispetto al passato, ponendo l’accento soprattutto sulle conseguenze fisiologiche.

Molti studi, infatti, indicano come lo sfasamento semestrale dei ritmi sonno-veglia possa avere effetti negativi sulla salute, causando stanchezza, disturbi del sonno e influenzando il funzionamento cognitivo.

​Il Stallo di Bruxelles
Nonostante il Parlamento Europeo avesse approvato nel 2019 una proposta per abolire il cambio d’ora in tutta l’UE, lasciando agli Stati membri la scelta tra adottare permanentemente l’ora legale o quella solare, la questione è rimasta bloccata nel Consiglio Europeo.

L’incapacità dei governi di trovare un accordo su quale orario unificare a livello comunitario, per evitare una “frammentazione oraria” interna, ha lasciato in vigore la vecchia direttiva.

Paesi come la Spagna hanno recentemente sollecitato l’Unione Europea ad accelerare l’iter per giungere ad una soluzione definitiva. Nel frattempo, l’Italia mantiene una posizione attendista, con la discussione sui pro e contro che rimane viva, specialmente tra chi preferirebbe l’ora legale permanente per godere di più luce nelle serate estive e chi, invece, sostiene l’ora solare come l’unico orario “naturale”.

​Per ora, agli italiani non resta che godersi l’ora di sonno extra e prepararsi al crepuscolo pomeridiano.