L’Italia ruolo chiave nello scacchiere mondiale


Il “Movimento politico – culturale e d’opinione Italia Plurale” è in piena sintonia con le parole del premier Gentiloni: “Le sfide globali non si risolvono da soli o con i muri, ma con un approccio comune”, che così ha affermato nel suo discorso all’Assemblea generale dell’ONU, riproponendo una portata “multilaterale” delle Nazioni Unite e, pur non menzionando Trump, si è voluto allontanare dalla politica nazionalista del presidente Usa. “Prevenzione dei conflitti, dei disastri naturali e delle crisi umanitarie e migratorie che ne conseguono, causa a loro volta di ulteriore instabilità, non significa costruire barriere. Significa, piuttosto, realizzare lo sviluppo inclusivo e sostenibile”, ha messo in guardia al Palazzo di Vetro il premier Gentiloni, confermando con maniere più accomodanti il punto di vista dell’Europa, accennata dal presidente francese Macron.

La l’idea è quella di allontanarsi dal presidente USA senza entrare in conflitto, tentando di trovare le eventuali analogie, come al G7 di Taormina. Lo aveva precisato alla stampa italiana prima del suo discorso: “Trump ha portato la sua visione con cui ha vinto le elezioni americane, dobbiamo rispettarla in quanto nostro principale alleato. Rispettarla non significa non prendere atto che ci sono differenze. Siamo d’accordo sul contrasto al terrorismo e altre sfide ma su altri temi come il cambiamento climatico, il libero scambio e la difesa degli interessi nazionali ci sono posizioni diverse, e che certamente di gran lunga prevalgono i punti di contatto.

La discussione è semmai se il suo richiamo all’assemblea a confrontarsi contro regimi autoritari, dittature, possa essere un compito che si può risolvere da soli o in che modo lo si può fare coinvolgendo alleati, e in questo il rapporto Usa-Europa è fondamentale, e anche con gli altri membri del consiglio di sicurezza dell’Onu”. Sulla Corea del Nord, ad esempio, Gentiloni è per un potenziamento della pressione internazionale ma anche per una conclusione pacifica, scongiurando ogni possibilità militare invocata dagli Usa, mentre sull’Iran auspica un’intesa sul nucleare, dal quale invece Trump vuole uscire “resti una storia di successo degli sforzi globali di contrasto alla proliferazione di armi di distruzione di massa”. Su queste ed altre sfide, come il terrorismo, il clima e l’immigrazione, Gentiloni ha esortato a sottrarsi “dalla tentazione di cercare rifugio nell’isolamento, nel razzismo e nell’intolleranza”.

L’Italia è e vuole restare un Paese di accoglienza, pur nella consapevolezza del legame inscindibile fra il principio di solidarietà e quello della sicurezza”, ha spiegato, chiedendo però una risposta globale al fenomeno migratorio, che parta dall’Unione Europea e tocchi l’intera comunità internazionale”. In questa prospettiva, Gentiloni ha rammentato che “il futuro dell’Europa è in Africa”. Uno scenario, quest’ultimo, dove l’Italia ha conseguito passi in avanti sulla Libia, manifestando il “pieno sostegno” alla road map del delegato speciale delle Nazioni Unite Salamè ed al ritorno dell’Onu in Libia, che schiude un’apertura vasta di condizioni favorevoli. Gentiloni ha riaffermato che l’Italia rimane “fortemente impegnata con le autorità libiche, a tutti i livelli, e che sostiene un dialogo inclusivo per una Libia unita e democratica e stabile, libera dalla minaccia del terrorismo e capace di cooperare nella gestione dei flussi migratori”.

In tal senso il “Movimento politico – culturale e d’opinione Italia Plurale” auspica che l’Italia possa sempre più acquisire un ruolo chiave nello scacchiere mondiale, riuscendo così a dimostrare che la sua presenza sui tavoli politici, allorché si discute di questioni internazionali di fondamentale importanza, è  e deve essere essenziale.


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