Lo sbando del centro(destra); e impressioni elettorali


 Il sedicente centro(destra) non ha nulla di destra; e nemmeno di centro. Le elezioni di Soverato e quelle di Catanzaro, sono sufficiente prova dell’inconsistenza ideologica e politica e organizzativa di tale sigla.

 Sigla senza contenuto, intanto. Non c’è un’opinione qualsiasi che possa somigliare alla destra; e solo qualcosa si simile al centro, cioè una cosa magmatica e mutevole, perciò imprevedibile. Nessuno di destra, del resto, ha il fegato di dichiararsi di destra, perché sono tutti vittime del politicamente corretto, e devono recitare la parte dei bravi ragazzi di centro.

 È una pecca vecchia, persino più vecchia della squallida operazione detta Alleanza Nazionale (1995), e che serpeggiava nei vari tentativi di costituzionalizzazione di un Movimento Sociale che era invece “fuori dall’arco costituzionale”, e ci stava benissimo, e ne eravamo orgogliosi; e per il quale Gramsci era un pericoloso comunista, e De Gasperi un democristiano che aveva svenduto Venezia Giulia, Trieste, Istria e Dalmazia. Ma già negli anni 1980 c’era qualche furbone che giocava al buon fanciullo Pierino. E a forza di Pierino, erano tutti NATO, Israele, capitalismo… Persino nel 1991 il MSI si schierò per la guerra contro l’Iraq.

 Basti per la non-ideologia. L’altro aspetto negativo, l’assenza quasi totale di organizzazione. Donde il paradosso, per esempio, di una Lega che ha Soverato piglia seicento voti, ma se uno si volesse iscrivere dovrebbe telefonare a Salvini, in difetto di una dirigenza provinciale e di una regionale; quanto a una dirigenza cittadina di Soverato, stendo non un velo pietoso ma un mucchio di pietre.

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  Catanzaro conta, all’anagrafe, 85.000 anime. Poche, vero? Sì, quanto Corigliano-Rossano. Se degli 85.000 togliamo anziani e minorenni e la normale percentuale di persone che non si curano di politica, diciamo che le 23 liste si devono dividere circa 30.000 voti. Per l’aritmetica, sono 1.300 voti a lista; 40 a candidato. Nei fatti, molte liste e molti candidati tenderanno a zero, parenti stretti inclusi.

 Lo spessore politico del dibattito di centro(destra) è stato nullo, praticamente solo la ricerca di un nome qualsiasi, e alla fine hanno pescato a sinistra uno che sul palco non vuole Salvini: lo ha detto testuale. Sarà un buonista immigrazionista?

 Fratelli d’Italia arriva tardi, ma, secondo me, detto a fiuto, pesca in quel poco che rimane di destra vera.

 Al gruppo di Fiorita va tutta la mia simpatia personale e non politica.

 Se non parlo di altri, è perché non ho niente da dire.

 Degli infiniti e serissimi problemi di Catanzaro, semplicemente non parla nessuno. E tanto meno dell’identità e della funzione di una città che di capoluogo ha solo i cartelloni.

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 A Soverato, nihil sub sole novi, e cvd. Per quanto riguarda il locale centro(destra), vedi sopra.

Ulderico Nisticò