Manifestazione a San Vito sullo Jonio contro il progetto di parco eolico


I pensieri, le parole, le opere e le omissioni del primo ministro Mario Draghi rappresentano benissimo un insieme di teorie e prassi fallimentari, fortemente lesive della biosfera e dispensatrici per gli esseri umani di morte, disgregazione, disparità sociali crescenti, dissipazione e inquinamento delle risorse e dei beni comuni fondamentali per la loro sopravvivenza. Il presidente è ferrato sui soldi e sui meccanismi finanziari, tutta roba non commestibile, ma a quanto sembra nulla sa o nulla gli importa (beata ignoranza o beata incoscienza!) del funzionamento degli ecosistemi, la cui compromissione sta da tempo minando la salute umana e la sicurezza alimentare, cioè la possibilità di produrre cibo di qualità in quantità sufficiente per tutti.

Il culto della finanza e dei soldi che non si mangiano sta consumando sempre più suolo e sta arrecando continuo pregiudizio ad altre entità indispensabili alla vita degli uomini, come le api e la biodiversità; sta rendendo la faccia della Terra ogni giorno più butterata da manufatti orrendi e pretenziosi e sta intasando sempre più le sue viscere con le scorie industriali, le sostanze chimiche nocive e i rifiuti generati incessantemente dall’obsolescenza programmata degli esiti di una super produzione esaltante solo per chi si è alienato dal suo ambiente vitale e non riesce a percepire il disastro in corso.

Rifiuti sono anche petrolio e gas, vale a dire carbonio tolto dalla circolazione atmosferica grazie all’ opera meravigliosa dell’ ecosistema planetario, ma, nonostante il problema climatico, la finanza e i suoi sacerdoti continuano a incentivare chi tormenta per mestiere i sottosuoli, alla forsennata ricerca della ben pagata spazzatura fossile.

Non è giusto però, a dire il vero, prendersela soltanto con Draghi, o con il suo ministro della transazione e gli altri criceti dell’ esecutivo intenti a girare nella ruota senza rendersi conto della realtà della vita, dei limiti degli umani e dell’ interdipendenza tra loro e i non umani; non è giusto nonostante le tante nefandezze progettate o in fase di realizzazione con gli sghei del tartassato contribuente.

Tre esempi per capirci: andate a vedere con quale disprezzo di un esemplare percorso democratico si sta per costruire previo commissariamento un depuratore inutile, costoso e pure dannoso vicino al Lago di Garda; informatevi poi sulle pale eoliche smisurate che, sbaragliati ostacoli pesanti come il parere contrario della Soprintendenza e la bocciatura del TAR, incombono proterve sulle aree archeologiche e i bellissimi paesaggi della provincia di Sassari; e infine, in un crescendo di ardimento e di faccia tosta, non sapendo più come incrementare la rottura dei cicli vitali e come dichiarare in maniera simbolicamente inequivocabile l’indifferenza nei confronti delle esigenze veramente stringenti dei cittadini, il governo ha mandato gambe all’aria il parco naturale di Migliarino- San Rossore- Massaciuccoli (Pisa) per dare spazio a una bella base militare e soddisfazione allo spirto guerrier ch’entro gli rugge.

Non è giusto inveire solo contro questi sconsiderati perché a ben guardare sono interpreti di una follia collettiva, di pulsioni autolesioniste presenti in ampi settori del corpo sociale. Il nostro governo calabrese di centro-destra, per dirne una, è omogeneo al governo nazionale di centro-sinistra-destra e programma attacchi all’ ambiente e al paesaggio che un grande coordinamento tra associazioni di tutte le province, portatrici dell’interesse all’integrità territoriale e a un futuro vivibile, proverà a contrastare colpo su colpo.

Il primo appuntamento è per il 6 maggio: nel comune di San Vito sullo Jonio delle Serre catanzaresi, dove gli irresponsabili poteri amministrativi vogliono posizionare un ennesimo parco eolico a scapito di quelle infrastrutture di salute pubblica costituite dai boschi e dal suolo, ci sarà una mobilitazione per dire no alla reiterazione degli scempi. Il carico di pale nell’area è già così elevato da aver spinto il MIBACT a dichiarare in un documento ufficiale che il paesaggio sta mutando le sue caratteristiche rurali e montane per assumere fisionomia industriale.

L’energia sostenibile non si può fare con azioni insostenibili, e non può essere un affare per soggetti senza scrupoli, come è accaduto in tante occasioni messe in luce da inchieste della magistratura. L’eolico più sensato, con pale piccole e saggiamente diffuse, va impiantato dove il suolo è già consumato e non si devono abbattere alberi per fargli luogo, per esempio sulle terrazze degli appartamenti dei presidenti Draghi e Occhiuto. Maggiori dettagli sulla manifestazione del 6 maggio saranno forniti da un prossimo articolo; buona resistenza a tutti intanto.

Laboratorio territoriale di San Lorenzo e Condofuri
Movimento ambientalista Preserre
Calabria resistente e solidale
Kalibreria di Soverato
Associazione Il Brigante, Serra San Bruno
Codacons Calabria
Comitato Salviamo La Scarpina di Soverato
Italia Nostra, sezione Paolo Orsi Soverato-Guardavalle