Mario Occhiuto e la morte del figlio Francesco: “Combatteva in silenzio una battaglia interiore”


Il lutto, il dolore e oggi il racconto. «Francesco, io e gli altri familiari vi ringraziamo per le tantissime manifestazioni di affetto, vicinanza e conforto. Non ho avuto la forza di rispondere prima e ai tanti messaggi, perché il dolore è troppo grande».

Inizia così il lungo post sui social del senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, all’indomani della tragedia che lo ha colpito, la scomparsa prematura del figlio Francesco, di soli 30 anni, nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il giovane era precipitato dall’ottavo piano, a Cosenza.

“Gli ultimi due anni li abbiamo trascorsi sempre insieme – racconta Mario Occhiuto – Viaggiava e abitava con me a Roma per seguire il suo contratto di ricerca con l’Università, e nel resto della settimana aveva iniziato a esercitare la sua professione di psicologo e a frequentare il corso di psicoterapia” afferma Occhiuto.

E conclude: “Aveva un solo sogno, un solo progetto: aiutare chi stava male. Perché lui lo sapeva bene cosa significava. Combatteva in silenzio una battaglia interiore, contro quei pensieri distorsivi che lo assalivano. Con l’aiuto di qualche specialista abbiamo cercato di migliorare le cose, e per un po’ sembrava quasi che ci fossimo riusciti. E invece no. Spero con tutto il cuore che questo dolore abbia un senso e che, ad accoglierlo, ci sia un Paradiso. Perché se c’è qualcuno che lo merita, è lui”.