Visita guidata all’Olmo di Piazza Immacolata e riscoperta della storia locale in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia.
Sabato 10 maggio si è tenuta la Giornata Nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia, promossa dalla Fondazione Symbola Coldiretti e FAI CISL Nazionale. Il Comune di Montepaone e l’Associazione Culturale Ri…Vivi…Amo Montepaone hanno organizzato un importante momento per celebrare e rendere omaggio all’Olmo della Libertà nel cuore del centro storico.
L’evento ha visto protagonisti gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Mario Squillace di Montepaone Lido, ai quali sono state illustrate le origini storiche dell’albero e fatto conoscere alcuni punti di maggiore interesse che il centro storico preserva.
L’Olmo di Montepaone è riconosciuto come albero monumentale per il suo valore naturalistico e storico-culturale. É stato piantato nel 1799, durante il breve semestre della Repubblica Partenopea, e da allora ha rappresentato un simbolo identitario della comunità montepaonese.
E’ l’unico esemplare rimasto in tutto il Sud Italia a ricordare quel semestre che caratterizzò il regno di Ferdinando IV di Borbone e che si realizzò anche grazie al sacrificio di molti giovani intellettuali dell’epoca, considerati i martiri della Repubblica Partenopea.
Anche Montepaone pagò il suo tributo in vite umane. Gregorio Mattei e Luigi Rossi erano figli di questa terra e come tutti i giovani rampolli dell’epoca si trasferirono a Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie, per realizzare le personali aspirazioni e mettere a frutto i propri talenti. Rivoluzionari illuministi, subito dopo la proclamazione della Repubblica, ricoprirono cariche di primo piano.
Ma la repentina caduta del sogno rivoluzionario li portò al patibolo, con la condanna a morte che fu eseguita il 28 novembre 1799 a Napoli.
Durante quel semestre anche Montepaone, terra natia di Rossi e Mattei, aderì, come molte altre municipalità del Regno delle Due Sicilie, ai valori repubblicani, affidandone la testimonianza all’Olmo, opportunamente messo a dimora nella piazza principale dell’abitato, proprio come si usava nella Francia Rivoluzionaria.
Da qui infatti si diffuse in Italia l’usanza di piantare gli Alberi della Libertà. Sentinelle silenziose si erigevano per testimoniare l’adesione delle comunità ai nuovi valori giacobini contro gli spettri dell’ancien régime.
Addobbati da ghirlande colorate, rappresentavano i nuovi luoghi di aggregazione delle comunità, sotto le cui chiome si festeggiavano momenti collettivi e privati, come i matrimoni.
La restaurazione, ossia il ritorno al trono del sovrano Ferdinando IV di Borbone ad opera dell’esercito sanfedista, comportò l’abbattimento e la distruzione di tutti i simboli e di tutte le strutture che avevano caratterizzato il governo repubblicano.
Molti Alberi della libertà furono quindi abbattuti. L’Olmo di Montepaone scampò alla furia restauratrice, e tuttora resiste al tempo e all’avvicendarsi delle stagioni. I ragazzi dell’Istituto hanno così potuto conoscere la storia e le origini di uno dei simboli della comunità, capace di proiettare Montepaone al di fuori dei confini regionali.
Dopo gli interventi della Presidente dell’Associazione Ri…vivi..amo Montepaone, Anna Migliano e della segretaria Vittoria Candelieri, che hanno messo in luce la valenza storico-culturale dell’Olmo, i ragazzi hanno proseguito la visita nel centro storico, recandosi presso gli storici palazzi dove hanno dimorato le famiglie dei due martiri Gregorio Mattei e Luigi Rossi.
All’iniziativa erano presenti anche il Sindaco, Mario Migliarese con alcuni assessori e consiglieri. L’auspicio è che questa ricorrenza possa in futuro attrarre maggiore visitatori, per catalizzare ulteriormente l’attenzione sull’ultimo Albero della Libertà rimasto in Italia.
La comunità montepaonese ha a cuore le sorti del suo Olmo e proprio ora che il peso degli anni si fa sentire, avverte un forte senso di responsabilità nei confronti di quel testimone silenzioso che dall’alto della sua chioma ha accompagnato il vissuto di intere generazioni.